Biscottino Una festa in occasione del cinquantesimo anno di attività di una azienda storica del territorio colligiano. È quanto ha avuto luogo nella giornata di ieri presso la sede della Fratelli Santucci srl. L’azienda fondata dai fratelli Giuliano ed Alfredo Santucci nel lontano 1969 ha infatti festeggiato il suo “compleanno” con una festa aperta alla partecipazione della cittadinanza. In molti si sono presentati presso il capannone della ditta per festeggiare assieme alla famiglia Santucci il mezzo secolo di attività al servizio degli autotrasportatori. Per l’occasione la famiglia ha allestito una vera e propria “area feste con buffet caldo e freddo, gonfiabili, giochi ed animazione per bambini, una esposizione di mezzi pesanti (attuali e d’epoca) e auto da rally.

Giuliano Santucci capostipite della famiglia e socio fondatore dell’azienda attraverso i suoi ricordi ha ripercorso le tappe salienti della storia dell’azienda di famiglia. «L’idea di fondare quest’azienda è partita da me – così Giuliano Santucci – in quanto ho sempre avuto una grande passione per i motori. Già da ragazzino infatti, il pomeriggio dopo la scuola invece di studiare andavo a dare una mano in un’officina di Livorno, nel quartiere San Marco. È da quel periodo che ho sviluppato la passione per la riparazione dei mezzi pesanti, ma non delle autovetture. Questo per un semplice motivo: una macchina con una candela in meno può continuare ad andare mentre la manutenzione di un mezzo pesante richiede più passione ed impegno in quanto esso, senza un iniettore, per il peso che deve trainare non riesce ad andare. Così nel 1969, coinvolgendo mio fratello Alfredo che ai tempi faceva il falegname, decisi di aprire questa officina».

«All’inizio furono tempi duri – ha continuato il fondatore – lavoravamo all’aperto ed in condizioni piuttosto ostiche. In seguito poi abbiamo iniziato a migliorare la nostra “area di lavoro” abbiamo allestito un piazzale recuperando degli scarti in una fornace in cui si producevano mattoni ed in sette volte abbiamo costruito quello che adesso è il vecchio capannone. Per quest’ultimo abbiamo avuto un grande aiuto da parte di tutta la famiglia che nel fine settimana ci dava una mano. Abbiamo iniziato costruendo le capriate del capannone saldando ferri vecchi che recuperavamo qua e là. Dopo aver sistemato tutto al meglio, grazie alla collaborazione con un concessionario iniziammo ad assumere operai, a lavorare per la FIAT ed in seguito agli accordi effettuati da quest’ultima con l’Iveco siamo poi diventati un’officina Iveco. E così pian piano nel corso degli anni siamo diventati quello che siamo oggi e per questo devo  ringraziare mio fratello, i miei tre figli, mio nipote e tutti gli operai che lavorano e hanno lavorato per noi».

«Sono molto contento di aver fatto questa scelta cinquant’anni fa – ha poi concluso Giuliano Santucci – e soprattutto mi rende orgoglioso il fatto di aver passato questa attività a figli e nipoti che, scegliendo di non prendere altre strade, hanno seguito il nome dell’azienda. Devo inoltre devo ringraziare la mia passione per il ciclismo. Io e mio fratello siamo infatti direttori sportivi ed io tuttora seguo una squadra e tutti i miei figli e mio nipote hanno praticato questo sport che gli ha trasmesso i valori dell’educazione, del rispetto per gli avversari ma soprattutto, essendo uno sport duro e non adatto a tutti, ho trasmesso loro la tenacia per andare avanti nella vita sia professionalmente che umanamente».

«In azienda – racconta invece l’amministratore delegato Carlo Santucci ci sono da un po’ meno di 20 anni. Per me è un orgoglio poter continuare un’attività di famiglia, riconoscendo il lavoro di chi ha posto le basi per costruire quello oggi c’è. Guardare sempre al futuro è fondamentale. La fortuna è quella di avere una famiglia molto unita che ci ha consentito di superare i momenti difficili con maggiore serenità».

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