L’Editoriale Fra circa un mese il Comune di Collesalvetti andrà al voto. Anche al cronista più esperto penso sia difficile in un simile contesto fare pronostici: come andrà a finire davvero nessuno può prevederlo. L’offerta elettorale spazia dal Centrosinistra al Centrodestra, passando per Movimento Cinque Stelle, Sinistra radicale e la lista civica indipendente Cittadini in Comune per Collesalvetti. Solitamente la scelta, semplificando, è fra il premiare l’Amministrazione uscente o punirla. Il PD vive sicuramente un periodo di crisi a livello nazionale, ma a livello locale colligiano sarà altrettanto? Il dato ce lo daranno le urne il mese prossimo. Se la maggioranza degli elettori sarà stata contenta dell’operato dell’Amministrazione uscente, confermerà il proprio voto a chi l’ha espressa, altrimenti si orienterà altrove. Certo è che dall’altro lato dello schieramento la situazione è molto frammentata: l’elettore che non vuole più il Partito Democratico, che vuole un cambio di rotta dove si orienterà? Se l’obiettivo è dare una lezione al PD o cambiare rotta, tanto la Sinistra radicale quanto Cittadini in Comune o il Centrodestra o ancora i Cinque Stelle vanno bene. Poi, chiaramente, entreranno in gioco visioni del mondo, ideologie e quant’altro. Molto – in un contesto normale – contano le persone, perché ok il simbolo, ma anche il candidato gioca la sua importanza: la storia personale di ciascuno, la capacità di ognuno di rapportarsi col cittadino-elettore e altri aspetti, la sua istruzione, le sue doti umane…

LE COSE DA FARE Una cosa è certa: il territorio colligiano ha le sue complessità e problematicità. Fra queste, il piccolo commercio da ravvivare (come?). Avranno ancora un futuro con la grande distribuzione le piccole attività di paese? È una domanda che chiunque si candidi a governare il territorio deve porsi. Con tutto ciò che ne consegue. Occorre, in altre parole, una visione prospettica, un disegno per il territorio dal punto di vista commerciale. C’è poi – connessa – la questione industriale: anche questo aspetto (le politiche industriali) dovrà essere valutato con attenzione da chi si candida ad amministrare il Comune colligiano. Si vuole proseguire sulla strada dei nuovi insediamenti, invertire la rotta o – via intermedia – apportare dei correttivi? Domande improrogabili per tutti i candidati. La questione ambientale. Anche sotto questo punto di vista, numerosi sono i fronti aperti. Come coniugare l’importantissima dimensione imprenditorial-occupazionale con l’altrettanto importantissima questione ambientale (sulla quale si registra un’attenzione ed una sensibilità sempre crescenti) rappresenta un altro nodo imprescindibile da sciogliere per partiti e candidati. E ancora: la questione sociale. Le frazioni collinari sono ridotte da tempo a dormitori, ma anche le frazioni più grandi e logisticamente messe meglio non se la passano poi bene, anzi… Investire in misure che risollevino la socialità sul territorio rappresenta, a giudizio di chi scrive, un altro aspetto assolutamente improrogabile. Così come assolutamente improrogabile è un’altra questione strettamente interconnessa: quella dei Consigli di Frazione. Cosa fare di essi? Mantenerli, scioglierli? Se si opta per l’auspicabile prima scelta, occorre sicuramente investire in maniera considerevole (anche risorse finanziarie) in questi organismi della partecipazione: pubblicizzare a tutte le famiglie, tramite volantinaggio cassetta della posta per cassetta della posta, la data delle elezioni per il loro rinnovo; dare loro nuovi strumenti operativi; conferire loro nuovi e più alti budget di spesa; rispondere celermente ai loro quesiti e alle loro richieste…

E, ci sarebbe anche dell’altro. Oltre a quanto scritto finora (che è parte dell’essenziale), occorrerebbe anche pensare, da parte di chi si candida a governare il territorio, a come abbellire le nostre zone e fare marketing territoriale. Non basta, a giudizio di chi scrive, tappare buche e tagliare l’erba (che pur non sempre viene fatto). Per avere un territorio che sia attraente occorre investire in aiuole di piante e fiori e in altre aree verdi, ri-pitturare con colori attraenti panchine, facciate di edifici pubblici, muretti, archetti anti-sosta e quant’altro. Investimenti questi “ridicoli” per l’esborso finanziario esiguo che richiedono, ma che possono rendere il territorio molto più gradevole da vivere, aumentando la qualità della vita. Presupposto fondamentale per poi fare marketing territoriale. Molto più importante, invece, l’investimento per la costruzione di nuovi centri civici, moderni ed attrezzati nelle frazioni, che potrebbero da un lato costituire una nuova occasione di socializzazione per le comunità locali ed attrarre “turismo” di convegni e conferenze (ed altro ancora) sul nostro territorio. Ad ora, i centri civici che si trovano sul territorio sono assolutamente inadeguati e non al passo coi tempi (per essere generosi ed usare eufemismi):

Insomma, le “sfide” sono tante per chi si candida a governare Collesalvetti e frazioni. L’auspicio non può che essere dunque che chiunque vincerà le prossime elezioni amministrative sia in grado di farvi fronte. Perché il territorio – chi lo vive quotidianamente lo vede quotidianamente – si sta spegnendo sempre più e il suo riscatto non può più attendere.

diego.vanni@collenews.it

Twitter Vanni cronista 2