Collesalvetti “In occasione dell’evento promosso dall’azienda Mida nel parco industriale di Guasticce, patrocinato dal Comune di Collesalvetti, anche la Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini“ celebra l’Orient Express con un omaggio alla Belle Époque“. È quanto si legge in un comunicato della Pinacoteca stessa.
“Mentre fioccano le richieste per vivere un vero e proprio sogno, quello cioè di salire sulle carrozze del famosissimo Venice Simplon-Orient Express, uno di quei convogli che ha ispirato capisaldi di cinema e letteratura – si legge ancora nella nota – la Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini“ si unisce idealmente all’evento, reso possibile grazie alla disponibilità di Mida, con la conferenza di Dario Matteoni, storico dell’arte e direttore dell’Accademia di Belle Arti Alma Artis. La conferenza “Il Treno della Belle Epoque” è prevista per giovedì 21 febbraio 2019, ore 16,30-18.30″.
“L’evento, promosso dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli, prevede – si legge ancora nel comunicato – un pomeriggio eccezionale, impreziosito dall’esposizione di un raro acquarello di Lionello Balestrieri, l’artista cetonese che celebrò con una strepitosa acquaforte-acquatinta l’Orient Express e che nel corso della sua carriera pittorica e incisoria manifestò una sorta di ossessione per il treno. Nell’occasione verrà quindi presentata al pubblico per la prima volta una rarissima tempera di Lionello Balestrieri, Il treno, 1904 ca. (collezione privata)”.
“Simbolo di un progresso travolgente all’alba di sommovimenti tecnologici che scossero l’apatia borghese di una generazione destinata a subire a breve l’impatto traumatico della prima guerra mondiale, il treno diventa nell’immaginario collettivo il tramite di una fuga romantica dalla quotidianità, in altre parole il lasciapassare verso l’emancipazione e la modernità, spesso coniugato con la proiezione verso impeti sentimentali di travolgente passionalità”.
“Ma, nelle visioni di gusto internazionale coniate da artisti e affichisti del Novecento, valga per tutti il seducente Italo Nunes Vais e lo strepitoso Leonetto Cappiello, tale irripetibile binomio di progresso e di romanticismo va in scena preferibilmente con la complicità della notte, una notte che dismette il suo consueto velo di inconoscibile tenebra per colorarsi di imprevedibile e fugace mondanità, fino ad avvolgere perfino l’addio degli amanti, la cui transitoria passione è destinata a raggiungere il diapason tra i misteriosi fumi del vapore”.
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