Collesalvetti «È molto più di un viaggio. È un qualcosa che porta ai confini dell’umanità ed apre la conoscenza su una pagina buia della nostra storia. Io vi ho partecipato due anni fa. Già al momento della partenza percepisci che ti cambierà. C’è tutta un’attesa, una preparazione. E poi, quando sei lì, ti rendi conto di cosa è stato quell’orrore. Un orrore che, se non ne vedi la traccia, non puoi neanche capirlo. Così al ritorno torniamo cambiati. Ma con una responsabilità. Non tenere dentro ciò che abbiamo visto, ciò che abbiamo appreso. E con il dovere di restituire, sotto forma di conoscenza, l’esperienza che abbiamo fatto».
Lo ha affermato l’assessore regionale ad Istruzione, formazione e lavoro, Cristina Grieco, nell’intervento al Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, dove autorità e rappresentanti istituzionali hanno salutato gli oltre seicento studenti, tra ragazzi e ragazze delle medie superiori ed universitari, che hanno preso parte al Treno della Memoria.
«Questo viaggio fa nascere degli anticorpi, ma non bisogna tenerli per sé. Ed è molto importante – ha proseguito l’assessore regionale – il momento della restituzione ad altri dell’esperienza vissuta. Dopo la tragedia dell’Olocausto, nel secolo scorso, ci sono state altre tragedie simili ed ancora oggi ci sono genocidi e tragiche realtà in cui qualche etnia si sente superiore a un’altra e per questo la discrimina. Bisogna stare dunque molto vigili e tutelare i valori dell’uguaglianza e del rispetto che sono alla base della nostra Carta Costituzionale e dell’Europa unita». L’assessore Grieco ha anche ricordato che «da quando è stata istituita la Giornata della Memoria, la Toscana è stata la prima Regione italiana ad istituire il Treno della Memoria» e che «quella di quest’anno è stata l’undicesima edizione». «Un anno organizziamo il Treno, un anno il Forum sui temi della Memoria, che un’esperienza altrettanto bella ed importante», ha precisato l’assessore regionale all’istruzione.
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