Torretta Vecchia Alla scoperta del più importante luogo storico-archeologico del territorio colligiano. É quanto organizzato nella serata di ieri dall’Associazione Culturale Gaia con la visita guidata al sito archeologico della “Mansio Turrita”. Quella di ieri era la quarta visita organizzata dall’associazione, che si è andata ad aggiungere a quella del 21 luglio e a quelle del 3 e 4 agosto. Lo scavo si trova tra la località di Torretta Vecchia e la frazione di Castell’Anselmo nei pressi della via Emilia, quella che ai tempi dei romani era conosciuta come via Aemilia Scauri.

A guidare i presenti all’interno dello scavo è stata l’archeologa Silvia Ioli, che ha inizialmente mostrato ai presenti con l’ausilio di alcune ricostruzioni planimetriche quella che era la struttura della Mansio e la sua evoluzione nel corso del tempo (è possibile riscontrare una continuità nella fruizione dell’edificio dalla metà del I a. C. fino alla metà del VI d. C.), partendo dalla costruzione del nucleo augusteo che ha visto il sorgere immediato degli impianti termali con particolare attenzione al periodo severiano quando la stazione di sosta fu notevolmente ampliata, probabilmente a causa di un aumento del traffico lungo la via Emilia. La dott.ssa Ioli ha anche illustrato la storia dello scavo che ha avuto luogo tra il 1989 e il 1991, nato come scavo d’emergenza dovuto alla costruzione di un tratto dell’autostrada Livorno-Civitavecchia. La Mansio era un’area di sosta dove chi viaggiava per conto dello Stato poteva, appunto, trovare riposo e ristoro. Il termine “Mansio” infatti deriva dal latino “manere” che significa rimanere.

La visita tra i resti della Mansio Dopo una breve introduzione l’archeologa Silvia Ioli ha guidato i presenti all’interno dello scavo partendo dal vano identificato come “praefurnium”, un forno dove con l’ausilio dei fornacarii si produceva aria calda per riscaldare gli ambienti termali. In seguito la visita ha interessato da prima il “calidarium” (parte delle terme romane destinata a bagni caldi) ed in seguito il “tepidarium” e il “frigidarium”. I presenti hanno potuto ammirare i resti di varie tipologie di vasche ad abluzione singola (vasche per una persona) o per più utenti. Presso il sito archeologico sono stati anche rinvenuti resti di diversi tappeti musivi datati al periodo severiano e costantiniano.

In particolare, il pavimento musivo meglio conservato che i presenti hanno potuto ammirare è pertinente ad un vano interpretato come “frigidarium“. Sono stati inoltre mostrati altri resti archeologici della Mansio definiti come locali di servizio (utili per il deposito di alcuni oggetti e materiali) e “apodyterion”, ossia uno spogliatoio connesso al sistema termale.

Al termine della visita l’archeologa ha mostrato ai presenti alcune riproduzioni di oggetti che verosimilmente si possono reperire in scavi archeologici come quello di Torretta Vecchia.

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