Collesalvetti La Regione Toscana dichiara guerra al gioco d’azzardo. La Giunta ha infatti varato il Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo, con le modifiche e le integrazioni necessarie per avere l’ok del Ministero. E ha confermato il finanziamento di oltre tre milioni (3.158.995 euro) assegnato alla Toscana dal Ministero per la realizzazione delle azioni previste dal Piano. Tutto questo è contenuto in una delibera portata in Giunta dall’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata nel corso della seduta di lunedì 9 luglio.

Con le risorse di 3.158.995 euro assegnate dal Ministero della salute, la scelta strategica della Regione è stata quella di investire prevalentemente sul versante della prevenzione, scelta condivisa all’unanimità anche dall’Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, dalle Asl, dall’Anci Toscana, dalle Società della Salute e dalle Zone Distretto, nonché dal Coordinamento regionale sul Gioco d’azzardo patologico e dalle Associazioni regionali del terzo settore maggiormente rappresentative e con comprovata esperienza nella tematica GAP (Gioco d’azzardo patologico). Il fondo è stato quindi così ripartito: 2.158.995 euro per azioni di interesse regionale; 1.000.000 di euro per azioni di interesse locale/territoriale.

LE AZIONI DI CARATTERE REGIONALE… saranno queste: interventi di indirizzo, sostegno e coordinamento alle Asl e agli Enti locali; campagna regionale di informazione, sensibilizzazione e prevenzione con realizzazione logo “No Slot” organizzazione di eventi formativi su base regionale per diversi target, compreso medici di medicina generale, Polizia Municipale e operatori del commercio, personale e gestori di sale giochi;  elaborazione di strumenti di monitoraggio, valutazione e reportistica sulle azioni di piano di carattere regionale e territoriale indagini epidemiologiche, di ricerca e valutazione dei percorsi di cura (PDTA, Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali GAP); interventi di sensibilizzazione, informazione e prevenzione rivolti a insegnanti, studenti e famiglie degli istituti scolastici di primo e secondo grado; interventi di sensibilizzazione, informazione, prevenzione e formazione rivolti al personale e ai volontari delle associazioni regionali maggiormente coinvolte nella tematica GAP; interventi rivolti alle fasce di popolazione con marginalità sociale, nelle zone montane e a forte rischio di povertà sociale; interventi di prevenzione rivolti alla popolazione adolescente e giovanile attraverso l’utilizzo dei social network; istituzione di un numero verde dedicato e di un Centro Ascolto anche per attività di sostegno online.

… E TERRITORIALE Quanto al livello più territoriale, invece: consulenza economica e legale sui fenomeni di indebitamento e sovra indebitamento delle famiglie; iniziative pubbliche rivolte ai cittadini con la collaborazione degli Enti locali e delle associazioni del territorio; prevenzione scolastica con interventi di formazione degli insegnanti, di educazione fra pari, di laboratori didattici e multimediali con gli studenti e con il coinvolgimento delle famiglie e/o loro associazioni; iniziative formative specifiche per professionisti della sanità, della scuola, dei servizi sociali, delle associazioni del territorio, dei gestori e operatori sale gioco; sperimentazione di interventi di prossimità fisica e on line per facilitare la consapevolezza dei giocatori; interventi specifici rivolti a comunità straniere; iniziative rivolte alla prevenzione e sensibilizzazione nei luoghi di lavoro; iniziative di formazione rivolte ai medici di medicina generale.

I DATI SUL DISTURBO DA GIOCO D’AZZARDO Dal 2012, anno in cui è stato introdotto nella cartella informatizzata Dipendenze il gioco d’azzardo, al 2017 si registra un incremento del 44% dei pazienti trattati dai servizi. L’utenza con disturbo da gioco d’azzardo rappresenta circa il 10% del totale dei pazienti trattati dai servizi (tossicodipendenti e alcoldipendenti). Il 2017 ha fatto registrare un incremento di 101 pazienti rispetto al 2016, segno che il trend è in aumento. Il numero totale dei pazienti nell’anno 2017 è di 1.465, di cui 439 nuovi utenti. Le femmine sono 287, i maschi 1.178. La fascia di età rappresentata maggiormente nei servizi è quella dai 50 ai 59 anni, pari al 28% dell’utenza. Si rilevano anche 7 pazienti al di sotto dei 20 anni, mentre il 21% dei pazienti ha un’età superiore ai 60 anni.

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