Stagno “A seguito degli ultimi aggiornamenti effettuati in apertura del Consiglio Comunale lo scorso 12 aprile, tenuto conto dei numerosi momenti di confronto pubblico sui temi in oggetto (l’ultimo dei quali avvenuto lo scorso 7 febbraio presso il Centro Civico di Stagno alla presenza anche di ARPAT), oltre che dei costruttivi passaggi avvenuti in queste settimane anche con il Comitato “ColleSalviamo l’Ambiente”, l’Amministrazione Comunale intende fornire il quadro conoscitivo ad oggi per quanto concerne le attività di propria competenza, anche in vista del nuovo passaggio pubblico che coinvolgerà anche Comune di Livorno ed Arpat il prossimo 31 maggio”. È quanto si legge in un comunicato stampa del Comune di Collesalvetti.
“In presenza di segnalazioni provenienti da cittadini residenti nella frazione di Stagno, relative a emissioni odorigene – si legge ancora nella nota – l’Amministrazione Comunale di Collesalvetti ha infatti promosso da circa 2 anni un “Piano di monitoraggio, controllo e prevenzione delle maleodoranze dell’area nord di Livorno e Collesalvetti”, coinvolgendo l’Amministrazione Comunale di Livorno ed Arpat. Il coinvolgimento del Comune di Livorno risulta fondamentale poiché la pressoché totalità delle imprese potenzialmente responsabili delle emissioni odorigene risiede nel territorio del Comune di Livorno, se si eccettua la Raffinera Eni, la quale comunque si estende su entrambi i territori di Livorno e Collesalvetti”.
“Il primo passaggio di presentazione pubblica del piano in oggetto, avvenuto nel corso del 2017, ha incentrato l’attenzione sulle fonti odorigene, mediante indagini puntuali realizzate da Arpat: il prossimo 31 maggio è prevista la presentazione del piano degli interventi volti alla mitigazione delle emissioni odorigene (che prevedono un abbattimento del 70% ca. delle stesse)”.
“Una delle cause certificate da Arpat risiede sicuramente nell’impianto TAE della Raffineria Eni – si legge ancora nella nota del Municipio di Collesalvetti – Il TAE (Trattamento Acque Effluenti) è l’impianto che assolve la funzione di decontaminare le acque di processo e degli scarichi oleosi dei cicli di raffinazione. L’individuazione di questa fonte odorigena ha consentito al Ministero dell’Ambiente di prescrivere alcuni interventi urgenti, ottemperati da ENI già nel biennio 2015-2017. Venendo ad oggi, ci preme ribadire quanto già presentato pubblicamente lo scorso 7 febbraio, proprio nella frazione di Stagno, rispetto alle azioni in corso relativamente alla Raffineria: a partire dal prossimo mese di maggio (cronoprogramma già validato da Arpat) ENI interverrà infatti sul collettamento dei vapori dei serbatoi a terra e sulla raccolta delle condense tramite separatori di condensa, convogliando i vapori ad impianto di abbattimento. In relazione al succitato TAE, già da giugno sarà invece operativo il potenziamento dell’unità biologica, mediante la realizzazione di un’altra vasca con areatori sommersi, mentre è prevista entro il mese di ottobre la completa copertura delle vasche di flottazione e flocculazione con convogliamento dei vapori ad impianto di abbattimento con sistema fotocatalitico. Lo stesso avverrà entro la fine dell’anno corrente per le vasche di arrivo e le vasche finali di stoccaggio melme da biologico”.
“Nella prossima presentazione pubblica, prevista per il 31 maggio, saranno illustrate anche le azioni che le altre industrie ed i depositi presenti nella zona portuale di Livorno intraprenderanno per la mitigazione della problematica, in quanto anche esse individuate come fonti odorigene. Nelle ultime settimane vari sopralluoghi effettuati da personale del Dipartimento Arpat di Livorno e dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Livorno, attivati direttamente dall’Amministrazione o su richiesta delle segnalazioni pervenute da alcuni cittadini, non hanno riscontrato la presenza di situazioni anomale, né tantomeno criticità ambientali. Deve altresì essere ricordato come, in queste settimane, si sono effettuate in Raffineria attività di riavvio di caldaia e operazioni manutentive sull’impianto TAE, di cui è stato dato conto agli enti competenti, anche funzionali agli interventi sopra descritti”.
“È opportuno ricordare – si legge ancora nel testo – che pur non esistendo una sovrapponibilità stretta tra la questione qualità dell’aria e la questione odorigena, l’Amministrazione Comunale di Collesalvetti si è adoperata in questi anni per raggiungere un risultato atteso da tempo: da gennaio 2018 è stata infatti attivata nella frazione una centralina fissa per il monitoraggio della qualità dell’aria attiva H24. I parametri costantemente monitorati sono gli inquinanti tipici delle attività industriali: Benzene, Idrogeno Solforato, Anidride solforosa, Ossido di Azoto, oltre ai valori di PM10 e PM2,5. Gli esiti del monitoraggio effettuato vengono pubblicati sul sito istituzionale di Arpat tutti i giorni feriali, mentre il parametro PM10 viene pubblicato tutti i giorni. È importante evidenziare come dal monitoraggio effettuato non emergano valori superiori ai limiti previsti dalla normativa“.
“La scelta dell’Amministrazione Comunale di Collesalvetti di arrivare ad avere su Stagno una centralina fissa per il controllo della qualità dell’aria, nasce a scopo precauzionale e in relazione alla crescente sensibilità ambientale registrata negli ultimi anni, pur con la consapevolezza che interventi fondamentali per il miglioramento della qualità dell’aria sono stati messi a regime in questi anni su input e stimolo dell’Amministrazione comunale stessa (come nel caso del passaggio da olio combustibile a gas naturale effettuato dalla Raffineria tra 2010 e 2012) e troveranno ulteriore ritorno positivo a breve con la conclusione di un’opera strategica quale lo svincolo all’altezza del cimitero (fine lavori prevista a dicembre 2018, salvo complicazioni meteorologiche): detta opera infatti determinerà la fine di uno dei fattori maggiormente inquinanti per il centro abitato di Stagno, rappresentato nelle ore di punta dalle file chilometriche di autoveicoli che si registrano nel tratto di Aurelia che attraversa tutta la frazione”
“Per arrivare all’installazione della centralina fissa, l’Amministrazione si è mossa già negli scorsi anni con Arpat e Provincia di Livorno, mediante una serie di campagne di monitoraggio con mezzo mobile Arpat, avvenute a cavallo tra 2012 e 2014 e ultimamente reiterate negli ultimi mesi del 2017 dopo l’alluvione, che non hanno evidenziato particolari criticità. Per quanto riguarda tutti gli inquinanti monitorati (dal monossido di carbonio al biossido di azoto, dal biossido di zolfo ai PM10) i livelli rilevati su Stagno sono sempre stati in linea con i valori registrati dalle stazioni della rete fissa di Livorno, dunque ampiamente sotto i valori che la normativa indica come limiti annuali, con assenza totale di picchi di concentrazione anche di breve durata. Nonostante la situazione descritta non rilevasse oggettive criticità, l’Amministrazione Comunale di Collesalvetti si è attivata al fine di riuscire ad avere sulla frazione di Stagno un sistema di monitoraggio continuo e mirato alle caratteristiche industriali della zona”.
“Pertanto, scientificamente ed oggettivamente, tutto si può affermare meno che la situazione della zona non sia monitorata: come è evidente la rilevanza del lavoro messo in campo dall’Amministrazione Comunale di Collesalvetti non è banale ed i risultati, in corso ed attesi a breve, sono significativi ed importanti. Fondamentale tenere di conto che il piano mirato non coinvolge solo Eni, bensì tutte le aziende dell’area Livorno Nord (motivo per il quale abbiamo cercato fin da subito il coinvolgimento dell’Amministrazione livornese). Al fine di garantire una circolarità delle informazioni ed una conoscenza condivisa della situazione a livello Istituzionale, questo quadro viene socializzato puntualmente dall’Amministrazione Comunale di Collesalvetti con tutti gli altri Enti ed Istituzioni competenti, a partire dal Ministero dell’Ambiente“.
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