Editoriale È strano. Vedere un popolo, come quello dei residenti nelle varie frazioni del Comune di Collesalvetti, da sempre fedele al PD e al Centrosinistra, voltare pagina in maniera così radicale, passando nettamente ai Cinque Stelle (a questa pagina la cronaca di quanto accaduto, con link agli articoli sui dati delle urne, gli approfondimenti e le interviste), fa un certo effetto. «Nessun territorio storicamente connotato da una matrice politica può ritenersi oggi immune da scenari di cambiamento» aveva dichiarato a Collenews (leggi qui l’intervistail sindaco-candidato alla Camera dei Deputati Lorenzo Bacci. Uomo di parte, analisi più che oggettiva. E così, anche il Comune di Collesalvetti ha fatto il suo scostamento. Lo «scenario di cambiamento» si è concretizzato “anche a Colle“. E ora è il tempo delle analisi, delle riflessioni.

Alcune sono state già fatte: oltre allo stesso Bacci, la candidata al Senato di matrice orlandiana, Silvia Velo, che non ha potuto far a meno di rilevare che il PD è in affanno anche in Toscana. La Sinistra radicale, dal canto suo, trova conferma nel risultato delle urne dell’idea che si era fatta del corso del PD renziano: «è stata spazzata via una classe politica arrogante», l’analisi del segretario di Rifondazione Comunista Collesalvetti e militante di Potere al Popolo, Alberto Benedetti. Sinistra radicale che, tuttavia, non ha certo sbancato nemmeno essa stessa. A differenza dei Cinque Stelle. Non a caso, un esponente locale del Movimento, Ettore Fiaschi, ha cantato vittoria sbilanciandosi in un pronostico per le prossime comunali: «I numeri per vincere ci sono tutti». Ma sarà veramente così? Può darsi, come no. Tutto infatti dipende da che analisi si fa del voto. Un voto, quello espresso nel territorio del Comune colligiano, certamente in linea con il trend nazionale, ma non manca chi, fra la gente, interpreta il gap fra PD e Cinque Stelle nel voto di Stagno e Guasticce come una “punizione” inflitta anche al PD locale per certe scelte che l’Amministrazione targata dem ha attuato appunto in queste località. Se sia veramente così o meno, se i colligiani reputino i pentastellati in grado di governare a Collesalvetti questo è tutto da dimostrare. E lo dimostreranno solamente le urne delle elezioni comunali dell’anno prossimo. Certo, il Movimento Cinque Stelle ha di che gioire così come il PD ha di che preoccuparsi seriamente. Soprattutto se si considera che il Partito Democratico ha dimezzato i voti e i Cinque Stelle li hanno raddoppiati rispetto alle Amministrative 2014 (e anche il raffronto con le Europee non dà motivi di gioia ai dem). Ma le due partite potrebbero essere diverse e nessuno può “scommettere la casa” su chi vincerà a Collesalvetti le Comunali 2019.

Ma ci sono due dati che emergono con chiarezza dalle urne di domenica scorsa. Il primo: Sinistra e Destra forse non sono più le categorie di ragionamento. Al contrario l’elettorato è sempre più pro o anti establishment. Ce l’ha, (gran parte del)l’elettorato, con quell’establishment ritenuto colpevole di non risolvere i suoi problemi, di lasciarlo nella miseria, nella precarietà, nell’insicurezza. E si va dritti al secondo puntol’elettorato vuole concretezza. No a chiacchiere astratte, ideologiche, di massimi sistemi. Al contrario: sì al lavoro stabile, alla ripresa dei consumi, alle opportunità di crescita professionale e di carriera, all’accesso al credito, alla casa, alla sanità efficiente. In due parole: futuro e benessere per sé e per i propri figli. Questo quello che chiede la gente, questa la ricetta per vincere. Poi si può discutere di Europa, di geopolitica internazionale e quant’altro, ma se non si creano le condizioni per quanto sopra l’elettorato punirà senza pietà. Tanto gli uni, quanto gli altri.

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