Il dibattito Si riaccende dunque il dibattito pubblico sulla questione del transito dei mezzi di soccorso su questa strada: nel caso di trasporto di una persona in gravi condizioni di salute l’attesa può essere fatale. Non è la prima volta che si discute di questo tema, ma ancora (l’episodio è di pochissimi giorni fa) soluzioni non se ne vedono (anche se qualcosa pare si stia muovendo). La storia, parte da lontano.
I precedenti Il presidente del Consiglio di Frazione di Guasticce, Enrico Del Corso, aveva, nell’ottobre 2015, posto nuovamente alla pubblica attenzione il problema (leggi qui), definendo il tutto «una vergogna». «Per non parlare del problema dei mezzi di soccorso. Deve scapparci il morto?! – si era chiesto, retorico, il presidente del CDF – È inconcepibile pensare che un’ambulanza con a bordo, per esempio, un uomo con un infarto in corso, stia bloccata in attesa o sia costretta a fare manovre azzardate per fare retromarcia» Addirittura, nell’agosto 2014 un treno rimase fermo nel bel mezzo del passaggio a livello a sbarre aperte (leggi qui). Dopo tanti disagi, ora la svolta?
La proposta Nel marzo 2016 si tenne un incontro tra il Comune di Collesalvetti e RFI, Rete Ferroviaria Italiana (la Direzione Esercizio Rete Tirrenica Nord, per la precisione). Durante l’incontro, gli assessori Demi e Menicagli evidenziarono i disagi causati dai passaggi di convogli presso il passaggio a livello in questione. Alla luce di ciò fu richiesto a RFI di installare un segnale di ripetizione alla rotatoria di Guasticce (idea dello stesso Del Corso, leggi qui) volto ad informare gli utenti sullo stato del passaggio a livello. Qualora, infatti, chi transita veda che il passaggio a livello è chiuso può imboccare quella imboccare l’altra uscita della rotatoria, che porta alla superstrada, bypassando l’ostacolo. «Buona idea il segnalatore, ma a Stagno?» si era chiesto l’allora (ora dimissionario) presidente del Consiglio di Frazione di Stagno, Giuseppe Cintio. RFI, durante quell’incontro, manifestò totale disponibilità a verificare la corretta gestione del passaggio a livello con il gestore del servizio e a valutare la fattibilità dell’installazione di segnali di ripetizione. Ma a più di un anno e mezzo di distanza da quell’incontro, ancora nulla di fatto.
A rispondere alla consigliera il sindaco Lorenzo Bacci: «il collegamento ferroviario dell’Interporto rappresenta, dal punto di vista della qualità della vita per chi vive nelle frazioni vicine, in particolare Guasticce, un’opportunità veramente unica». Bacci ha fatto riferimento ai lavori per lo scavalco ferroviario: «una grande parte del traffico che oggi interessa le nostre zone potrà essere deviato sul trasporto su rotaia, con le conseguenze che ne derivano dal punto di vista ambientale».
Il sindaco ha ricordato che il 17 ottobre scorso sono stati riattivati i contatti con RFI, che si sono tradotti nell’invio di una PEC. Nella lettera inviata a mezzo di posta elettronica certificata è stata manifestata la rilevanza della 555 dal punto di vista del trasporto pubblico e di dinamiche di Protezione Civile, oltre alla questione dei mezzi di soccorso. «In prospettiva futura – sta scritto ancora nella PEC – con l’operatività del progetto dello scavalco ferroviario il traffico sulla tratta non potrà che sensibilmente aumentare». Da qui, la necessità di palesare «l’urgenza di misure di mitigazione della problematica, che può mettere a rischio mezzi di soccorso e più in generale inficiare procedure di Protezione Civile». Il tutto, per concludere sulla necessità di uno studio di fattibilità relativamente alla segnaletica remota alla rotatoria di Guasticce. «Economicamente – così Bacci – l’Amministrazione è pronta a fare la propria parte». Il 15 novembre – è stato rilevato nella lettera – ci sarà un importante appuntamento: la definizione dello schema di bilancio previsionale, di qui la richiesta dell’invio dello studio di fattibilità entro quella data.
Qui il video della risposta completa del sindaco (min. 34:56 – 45:00)