Collesalvetti Con oggi, giovedì 8 giugno, al via il Calendario Estate/2017 alla Pinacoteca “Carlo Servolini”. L’appuntamento è per le 17:00 con una conferenza di Riccardo Faucci, dell’Università di Pisa. “Bruno Miniati; fotografo di guerra, collezionista e promotore artistico”, il titolo dell’evento culturale colligiano.
Già dai giorni scorsi si respirava grande attesa per la prolusione magistrale del èrofessor Riccardo Faucci, l’erede di Bruno Miniati, cui è stata affidato il ruolo di inaugurare, giovedì 8 giugno, 17:00, il “Calendario Eventi Estate/2017 in Pinacoteca”, promosso dal Comune di Collesalvetti e ideato da Francesca Cagianelli in occasione della mostra “48 opere in anteprima dalla collezione Miniati. Dal Caffè Bardi al Gruppo Labronico: i maestri della grafica”.
Fioccano, impreziositi da un ginzburgiano “lessico familiare”, le memorie di Riccardo Faucci relative alla complessa personalità di Bruno Miniati, il nonno presso il cui studio hanno sfilato i protagonisti della cultura artistica, letteraria e scientifica della Livorno degli anni Cinquanta: personaggi “dalle battute fulminanti e dall’anticonformismo spinto al paradosso”, tutti accomunati dalle stigmate di “meravigliosi autodidatti”.
Si intercalano, quasi senza distinzioni gerarchiche, aneddoti e commenti su Paolo Zalum, Gastone Razzaguta, Giulio Guiggi, Adelchi Allegri, Cafiero Filippelli, Corrado Michelozzi, Lando Landozzi, Claudus, Gino Romiti, Renato Natali, Giovanni March, Paulo Ghiglia, Giovanni Ansaldo, Girolamo Modesti, Aldo Santini, tutti diversamente animati da un’inusuale vis polemica e da una contraddittoria inclinazione politica.
Ed ecco che, in un suggestivo chiaroscuro storico, si profilano, di contro al fulgido palcoscenico del salotto miniatesco le ombre della guerra libica del 1911-1912, quindi la partecipazione alla Grande Guerra e alla campagna di Etiopia del 1935-1936, infine l’intervento sul fronte francese, poi in Libia e ancora in Grecia, nel 1940-1941.
Rivivono dunque in una sorprendente contiguità le vicende del dialogo illuminato con l’intellighenzia labronica primonovecentesca da una parte e un irriducibile culto dell’avventura, anche se Miniati intese estrapolare dalla stagione bellica piuttosto che l’enfasi dannunziana un avvertito significato pedagogico, senza peraltro rinunciare al sentimento della quotidianità e quindi al ricorso all’obiettivo fotografico.
Testimone della storia, dunque il Miniati fotografo di guerra, avulso da ogni trivialità od effettismo, laddove all’eroismo si preferisce la partita quotidiana della curiosità verso territori e popolazioni straniere, così come la meraviglia perpetua per lo spettacolo di una natura esotica da eternare negli aspetti più inediti e scenografici.
Riccardo Faucci, nipote per parte di madre di Bruno Miniati, è nato a Livorno nel 1945. È stato allievo del Collegio giuridico (oggi Scuola S. Anna) della Scuola Normale superiore. Dopo aver insegnato nelle università di Ancona e di Macerata, ha tenuto la cattedra di economia politica e successivamente di storia del pensiero economico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa dal 1983 al 2015.
Ha al suo attivo un volume su Marx interprete degli economisti classici (La Nuova Italia, 1979), la biografia Luigi Einaudi (Utet, 1986), il manuale universitario Breve storia dell’economia politica (Giappichelli, 1991, con numerose ristampe), e l’ampia ricerca L’economia politica in Italia. Dal Cinquecento ai nostri giorni, Utet, 2000), presentata in versione inglese con il titolo A history of Italian economic thought, Routledge, 2014.
Ha compiuto studi e ricerche a Birmingham, Oxford, Cambridge. È stato inoltre insignito dell’Ordine del Cherubino. In occasione del pensionamento, ha tenuto una lectio magistralis pubblica.
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