Vicarello Adelio Antolini a tutto campo. Il segretario del circolo PD di Vicarello, intervistato da Collenews, palesa il suo schieramento nella campagna per il nuovo segretario nazionale del Partito Democratico. Non ha dubbi Antolini: la leadership di Andrea Orlando, «profondamente diversa da quella del segretario dimissionario Renzi» è la migliore. E spiega perché. Ma non si pronuncia sulle voci di corridoio secondo cui 8 consiglieri comunali colligiani PD avrebbero espresso una preferenza per l’attuale guardasigilli. Dice la sua sul congresso, il segretario dem vicarellese, ma non manca di soffermarsi anche sulle questioni locali, della frazioni. Per Antolini il “Progetto Piazza” è fondamentale.
Antolini, il PD è a congresso, ci sono 3 candidati (Renzi, Orlando e Emiliano), la sua posizione personale verso chi è orientata?
«Ecco sì, è bene precisare: la mia posizione personale, non di segretario di circolo, è netta e chiarissima per la segreteria nazionale ad Andrea Orlando. Il motivo di questa scelta è legato al tipo di leadership che Orlando sta proponendo, profondamente diversa da quella del segretario dimissionario Renzi. Una leadership che non prevede la fusione delle cariche di segretario nazionale e Presidente del Consiglio; una leadership che si richiama fortemente all’esperienza dell’Ulivo, che è un’esperienza di pluralità. Questi due elementi per me sono fondamentali, ecco perché mi sono orientato verso Orlando».
Orlando può dunque rappresentare quella figura in grado di ricomporre alcune fratture all’interno del campo progressista e sulla quale si può verificare una convergenza più ampia anche con i fuoriusciti dal PD, a livello programmatico quantomeno, secondo lei?
«Assolutamente sì, lo hanno espresso anche gli scissionisti: la candidatura di Orlando ha un elemento in più per poter ricucire quei rapporti che si sono rovinati. Una relazione fra noi e le persone fuoriuscite dal PD dovrà esserci sicuramente. La candidatura di Orlando dovrà se non ricomporre, quantomeno ristringere le relazioni con loro».
37.000 le firme raccolte per la candidatura di Renzi; 18.000 per Orlando e 6.000 per Emiliano. Ritiene verosimile la vittoria di Orlando o è una partita molto complessa?
«È una partita molto complessa, ma aperta. Non ci sono – questo il sentore – giochi fatti. Certo, è una partita molto complessa per i tempi strettissimi e per il clima che si respira».
Giustappunto… come descrive il clima che si respira a livello nazionale?
«Un partito che esce da una scissione recentissima… il clima è sicuramente pesante e ulteriormente appesantito dal fatto che siamo un partito di governo, per cui la scelta del nome e delle modalità, dei contenuti che a questa leadership si vuole dare è una grande responsabilità nei confronti del Paese».
A livello locale, invece, che percezione ha: c’è una preferenza per uno dei 3 candidati oppure è una partita completamente aperta?
«Vale anche qui lo stesso discorso fatto per il nazionale: la partita è completamente aperta. Non si può dare niente per scontato per nessun candidato. Una ragione in più che rende questo congresso interessante ed importante; in questa assemblea si faranno scelte che non sono scontate a priori».
Voci di corridoio parlano di 8 consiglieri comunali colligiani PD che avrebbero espresso una preferenza per Orlando…
«Onestamente non ho nessun dato su questo».
I suoi colleghi segretari di circolo di frazione, se vi siete confrontati, su chi sono orientati?
«I segretari di Collesalvetti e Stagno erano con me alla prima riunione per la candidatura Orlando a Livorno. Tre fra le frazioni principali dunque… È un congresso in cui nulla, lo ribadisco, può esser dato per scontato».
Orlando ed Emiliano rischiano di contendersi si gli stessi voti, avvantaggiando Renzi, non crede?
«Son due candidature diverse, però… Con due contendenti sarebbe stato tutto più semplice, chiaramente, ma questa espressione di pluralismo è comunque positiva per il congresso.
Congresso che è un momento importante, fondamentale, per la vita democratica interna di un partito, ma poi c’è l’ordinaria amministrazione. Lei è il segretario del PD di Vicarello… Su cosa si incentrerà nei prossimi mesi, a prescindere dall’esito congressuale, la vostra attività di circolo di frazione?
«Su due aspetti: uno più generale del Comune, l’altro che riguarda specificatamente la nostra frazione. Sul primo: siamo a metà mandato, ora dobbiamo impostare la seconda parte della consiliatura; darci degli obiettivi per renderla più efficace possibile».
A livello generale del Comune, poi scendiamo alle questioni della frazione, vi ponete l’obiettivo di dare degli indirizzi politici all’azione della Giunta, per quello che vi compete, per quel che è possibile?
«Ognuno deve dare il proprio contributo in questo senso. Per quanto riguarda il secondo punto, ci sono tante cose, ma in questa intervista voglio soffermarmi su uno, importantissimo per la frazione di Vicarello: il Progetto Piazza, che consta di 3 dimensioni (tutte importanti): la creazione di un parcheggio per qualche decina di posti auto vicino alle scuole elementari (quello dei parcheggi è un problema molto sentito dalla comunità di Vicarello); la pedonalizzazione di Piazza Macchi, quindi la creazione di uno spazio non dedicato al parcheggio, ma alle persone. Infine, una riqualificazione dell’edificio del Consiglio di Frazione, destinato, con il trasferimento della Confraternita della Misericordia, ad attività di interesse della comunità. Un solo progetto, tre aspetti. Per questo è veramente fondamentale. Sottolineo l’attività che sta portando avanti il presidente della Commissione Lavori Pubblici Viviano Menicagli, che sollecito affinché si adoperi perché questo progetto possa concretizzarsi entro la fine della consiliatura».
La tempistica che auspicate è questa, ma quali sono i passaggi che dovranno essere fatti affinché il Progetto Piazza possa concretizzarsi?
«Il passaggio più importante sarà l’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del progetto stesso. Questo dovrebbe avvenire nei prossimi mesi; da quel momento saremo tutti un po’ più ottimisti».
Dal punto di vista della copertura finanziaria, c’era, se non ricordo male, una compartecipazione da parte dell’autoparco del Faldo in termini di oneri di compensazione. A quanto dovrebbe ammontare?
«Su questo non so rispondere, ma confermo la compartecipazione».
Quindi, oltre all’iter burocratico-amministrativo da parte del Comune, dovrà esserci il versamento da parte dell’azienda…
«Anzitutto questo, poi l’iter comunale».
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