GMG Cracovia 2016Cracovia Stagno presente. C’era anche una delegazione di ragazzi stagnini alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, in Polonia. I giovani erano accompagnati dagli educatori, da sacerdoti, una suora e due seminaristi della Diocesi di Livorno. Dopo un anno di preparazione, da parte del direttorio della pastorale giovanile diocesana, i ragazzi di Stagno assieme agli amici di Livorno si sono così recati in Polonia assieme a Papa Francesco.

 

I giovani sono stati divisi in due gruppi: il primo gruppo ha partecipato anche al gemellaggio per una settimana, per un soggiorno di 15 giorni, mentre il secondo gruppo, tra cui i ragazzi della Parrocchia di San Luca di Stagno, ha partecipato alla settimana di GMG.

 

ragazzi stagnini alla GMG Cracovia 2016«Noi ragazzi di San Luca – così racconta a Collenews Mattia Bolognini, catechista e animatore della parrocchia stagnina – abbiamo partecipato alla GMG a Cracovia con l’intera diocesi di Livorno, accompagnandoci ad altre parrocchie della Diocesi stessa, con le quali abbiamo fatto formazione per questo evento mondiale. Eravamo in 5 ragazzi: assieme a me, Martina, Alessia, Elisa e Marco, tutti tra 16 e 20 anni, accompagnati dai nostri educatori Monica e Alessio. Un viaggio lungo, tanto che ci siamo muniti di chitarre per suonare, cantare e passare il tempo. Durante il viaggio, che è durato circa 18 ore, il gruppo ha creato una sorte di sigla della GMG sull  note della canzone Sofia, che parlava del nostro viaggio e della nostra permanenza a Cracovia».

 

«Arrivati a Myslowice, nostra destinazione, città a 75 km da Cracovia, che ci ospitato durante l’evento, siamo stati accolti a braccia aperte – ci racconta ancora Mattia – dal gruppo della Diocesi di Livorno che era partito una settimana prima per fare il gemellaggio e dai parrocchiani della chiesa del nostro quartiere, che aveva il compito di riceverci nella scuola SP9. Queste persone sono state molto gentili, ci hanno fatto trovare una struttura ben pulita e ordinata. Noi maschi abbiamo dormito in palestra, mentre  le femmine a gruppi nelle aule; avevamo molto spazio. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di usare il refettorio per la colazione e lo svago. Mi ha colpito molto il metodo che i polacchi hanno utilizzato per proteggerci, perché’, essendo in un momento storico particolare, qualche rischio c’era. Ci siamo sentiti al sicuro, eravamo controllati e scortati per andare dalla scuola alla stazione; infatti ogni giorno abbiamo dovuto prendere il treno due volte per andare a partecipare agli eventi a Cracovia. Tutto il macrogruppo finalmente insieme era diretto dall’assistente della pastorale giovanile diocesana don Francesco Galante, che coordinava anche i responsabili di ogni microgruppo e che ha celebrato la Messa iniziale con don Federico Locatelli, don Federico Mancusi e don Tomacz Zurek, che è stato un’ottima guida; essendo di Cracovia ci ha anche mostrato le bellezze turistiche del suo paese».

 

«Tutti assieme abbiamo partecipato agli eventi previsti nella giornata mondiale: Messa di inizio GMG; saluto del Papa alla gioventù nel parco di Myslowice;  catechesi del vescovo Mons. Simone Giusti e deserto a piedi verso il santuario della Divina Misericordia; Messa al santuario; catechesi a Myslowice preparate dal direttivo, insieme ad altre diocesi della Toscana e al patriarcato di Venezia. Abbiamo partecipato con grande gioia alla via crucis presieduta da Papa Francesco a Blonie, alla veglia e a alla Messa finale al Campus Misericordiae. Questa è stata un’esperienza straordinaria. La GMG è un evento mondiale importante, eravamo un occhio sul mondo: è bellissimo conoscere tanti ragazzi di ogni paese, scambiarsi gadgets e pregare insieme, tenendosi per mano. Una potenza di giovani cristiani che non hanno avuto paura perché sapevano che Cristo era con loro. Emozioni forti e indescrivibili, fatica, sudore, pioggia, temporale, file interminabili, digiuno…ma poi splendeva sempre il sole su tutti noi. Siamo stati come figli del popolo polacco e fratelli del mondo. Ora aspettiamo la prossima GMG, che sarà a Panama, perché noi cristiani non ci fermiamo mai, una volta iniziato un percorso, siamo in cammino, come Gesù ci dice: Vieni e seguimi!».

 

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