Festa de l'Unità Colognole 2016 (autorità)Colognole Dopo cinque giorni di attività, si è chiusa ieri la Festa de l’Unità a Colognole. Una chiusura in grande stile per la kermesse del Partito Democratico, i cui rappresentanti hanno lasciato per l’ultimo giorno gli interventi delle autorità. Assieme ai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale colligiana (era presente il sindaco Bacci con l’assessore Menicagli e la consigliera Pandolfi), invitati speciali erano il presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Eugenio Giani e il consigliere regionale Francesco Gazzetti. Da Bacci e Giani un accorato invito ai presenti a votare sì al referendum sulle riforme istituzionali del Governo Renzi.

 

Politica e volontariato, i due pilastri su cui si sono incentrati tutti gli interventi. A partire da quello di Roberto Menicagli, che ha appunto voluto ringraziare tutti i volontari che hanno contribuito alla realizzazione della festa e tutte le associazioni che hanno dato una mano in questi cinque giorni: la Polisportiva Arci Stagno, l’associazione “La Fontina” di Parrana e la squadra cacciatori di Colognole e di Parrana San Martino. «Un applauso volevo farlo alle donne della cucina che sono state veramente eccezionali», così Menicagli.

 

Il sindaco Bacci fa appello per il sì al referendum Dopo Menicagli, sul palco è intervenuto il sindaco Lorenzo Bacci. «Ogni anno – così il primo cittadino colligiano – decine e decine di famiglie, quindi centinaia di persone, vengono in questa piccola frazione capace di attrarre; segno di una grande capacità umana, di grande semplicità che qui emerge nei volontari, in chi si dà da fare per rendere possibili questi giorni di aggregazione. A loro va il nostro ringraziamento, mio come sindaco e come segretario del Partito Democratico di Livorno. Invito a riflettere sul valore della semplicità, anche in vista di appuntamenti importanti che abbiamo alle porte. Tengo particolarmente a dire che in autunno saremo chiamati ad esprimerci su un referendum fondamentale che renderà più semplice, se voteremo sì, il nostro Paese: avremo un’unica Camera, 220 senatori in meno, costi minori per la politica… Tutto ciò di cui da 33 anni discutiamo. Ora tutto questo è a portata di mano. Siccome la semplicità è un valore non solo nelle relazioni umane, ma anche in politica, mi auguro che qui ci sia la volontà convinta di far sì che il nostro Paese diventi più semplice e vicino alle esigenze dei cittadini».

 

Gazzetti: «il lavoro è un tema fondamentale» Poi, è stata la volta di Gazzetti che ha ringraziato gli organizzatori di questa «splendida festa» e tutti i partecipanti. «Perché è molto bello vedere persone che hanno voglia di stare insieme, di uscire di casa, di parlarsi e di socializzare. Spesso tante cose ci portano a restare rinchiusi nelle nostre case, a non dialogare e a non confrontarci. In questo momento abbiamo bisogno di essere ancor più comunità, persone in grado di essere solidali nei confronti di chi vive delle difficoltà. Poco fa (ieri, ndr) abbiamo parlato con persone che hanno perso il lavoro; quello del lavoro è un tema fondamentale; anche da questa serata parte l’impegno perché da parte della Regione ci sia uno sforzo forte sul fronte dell’occupazione, ma stasera è una serata di festa; l’importante è festeggiare insieme questo ferragosto. Complimenti a tutti gli organizzatori, alle donne della cucina, ai volontari. E complimenti al Partito Democratico, che è un partito che sta fra la gente e di questi tempi non è poca cosa».

 

Bacci: «il PD è un partito coerente» A seguire, ha ripreso la parola Bacci. «Il Partito Democratico – così il sindaco-segretario – a differenza di quello che qualcuno si diverte a dire, è un partito coerente. Qui vedete due consiglieri regionali: sulla base della riforma che andremo ad approvare, se voteremo sì al referendum costituzionale, loro si vedranno dimezzare la loro indennità, però loro sono convinti di votare sì perché sono convinti che c’è necessità di dare l’esempio con i fatti, senza nemmeno tante parole. L’opposto di quello che fa qualcuno che non appena diventa sindaco nomina un capo di gabinetto e gli dà 193.000 euro l’anno, come ha fatto il sindaco di Roma. Sono stanco di sentire discorsi che un secondo dopo si mettono in discussione con i fatti. Ci sono amministrazioni PD non brave a vendere politicamente quello che fanno, ma non prendono in giro i cittadini. E quando si dice che si tagliano i costi della politica, se la prima scelta che si fa è quella di dare come compenso il triplo al capo di gabinetto del sindaco, più del Presidente del Consiglio, credo che si sia dato il senso della differenza fra discorsi e fatti».

 

Il presidente Giani sul referendum: «È quel che la gente ci chiede» Infine, il presidente del Consiglio Regionale Toscano, Eugenio Giani, che ha sottolineato «la semplicità del PD, partito con valori autentici, che dà nel volontariato un esempio per tutti». «Se a poco a poco – così Giani – una frazione di 300 abitanti come Colognole è riuscita a costruire una realtà come questa… É la forza che la nostra Toscana esprime nel volontariato per contribuire alla crescita di una comunità: che sia un volontariato alla Misericordia oppure il volontariato per una festa». Poi, dopo Bacci, anche Giani ha motivato il suo sì convinto al referendum sulle riforme istituzionali del Governo Renzi. «Se noi ci impegniamo nel referendum è perché vogliamo rendere con concretezza quello che la gente ci ha chiesto per tanti anni. É dal 1990 che se ne parla, da quando si costituì una commissione bicamerale per riformare i rapporti fra Camera e Senato. E quando il Governo Renzi si è dato subito da fare, 2 anni fa, per arrivare ad una riforma, lo ha fatto perché lo sentivamo nel sentimento della gente. Una riforma che significa 3 cose. Anzitutto risparmi dei costi della politica (315 senatori in meno sostituiti da un nuovo Senato di 100 persone, ma che non darà un emolumento a nessuno: saranno tutte persone che vivranno di quello che hanno come sindaci o consiglieri regionali)». «Questo nuovo Senato – ha proseguito il presidente del Consiglio Regionale Toscano – servirà molto perché porterà a Roma i problemi dei territori. Non avremo più il sindaco Bacci che da Collesalvetti per sollevare una questione dovrà far riferimento al parlamentare della zona e, se conosce, al Sottosegretario o, se riesce, arrivare al Ministro. Ecco quello che sarà il Senato delle Regioni. Accanto a questo elimineremo il bicameralismo paritario, quel meccanismo in virtù del quale se una Camera modifica una virgola in un testo di legge, poi si deve ritornare all’altra Camera. Ci sono state leggi che hanno richiesto 12 passaggi fra Camera e Senato prima dell’approvazione e nel frattempo i problemi si incancrenivano. Pensiamo alla legge sulle unioni civili. La prima proposta di legge in merito è stata presentata 40 anni fa, ma in questa navetta si arrivava a fine legislatura e, se la legge non era stata approvata, doveva ulteriormente essere ripresentata. Velocità ed efficienza, dunque. Spariranno le Province. E anche questo non sarà solo un risparmio, ma si riaggregherà quello che c’è dietro. Se andiamo nel merito delle cose, il progetto di legge è l’espressione del sentire della gente. Spero che il buon senso prevalga e si voti nel merito». Infine, da Giani, alcune riflessioni sul suo ruolo. «É un anno che sono presidente del Consiglio Regionale, cerco di essere molto presente sul territorio. Ho incontrato già 124 Comuni, l’ho fatto perché la politica deve essere fra la gente, come qui a Colognole».

 

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