Bacci - RossiCollesalvetti Una discussione in Consiglio Comunale su lavoro e investimenti sul territorio. Il quesito era stato presentato dal capogruppo del Movimento Cinque Stelle Daniele Rossi: «il presidente della Toscana Enrico Rossi il 23 gennaio 2015 in presenza di Simoncini e Bacci a Guasticce presentò un progetto di investimento da parte della ditta Nuovo Pingone SRL che ha chiesto l’insediamento nel territorio del Comune di Collesalvetti» , così Rossi in Aula.

 

«Questo stesso insediamento – ha proseguito il capogruppo pentastellato – nei soliti termini in cui è stato presentato e promesso alla cittadinanza di Guasticce dal sindaco Bacci e dal governatore Rossi è stato pochi giorni fa ripromesso, in maniera però più fattiva perché ho visto che sono già state consegnate determinate concessioni a Piombino sempre alla Nuovo Pingone SRL addirittura con finanziamenti sia da parte dell’Autorità Portuale sia della Regione. La domanda che io faccio a questa Giunta è: il progetto di General Electrics a Guasticce lo si fa o no? Si tratta di due insediamenti diversi?».

 

Il voto sull’urgenza dell’interpellanza presentata dal Movimento Cinque Stelle è stato negativo: l’Aula ha votato contro (ritenendo non sussistenti i requisiti dell’urgenza) e ha deciso quindi di respingere la discussione del documento. Ma è un dettaglio formale. A Rossi ha infatti comunque risposto il sindaco Bacci a fine seduta. Una risposta nel merito della questione sollevata da Rossi, ma che è andata poi ben oltre facendo il punto sul quadro generale dei possibili investimenti in zona colligiana a seguito dell’approvazione del Progetto di Riconversione e Riqualificazione dell’area Livorno-Collesalvetti-Rosignano.

 

Lorenzo Bacci con Enrico Rossi

Il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci con il governatore toscano Enrico Rossi

La risposta di Bacci al quesito di Rossi Questa la risposta di Bacci: «La più grande impresa manifatturiera presente in Toscana, la nuovo Pignone che fa parte della GE, sta ulteriormente solidificando questa presenza. E quando un’azienda del genere fa scelte di questo tipo le ricadute non si limitano solo alla manodopera diretta, ma anche all’indotto. Piombino-Collesalvetti-Livorno fanno parte di un’unica Autorità Portuale di sistema, fortunatamente. Dentro questa, ci sono le aree di Livorno, quelle di Piombino e anche Collesalvetti. Il fatto che il sistema GE-Nuovo Pignone stia investendo a 360 gradi fa molto piacere. Sul nostro territorio non si parla di un investimento diretto della Nuovo Pignone, lo ha fatto la B3 per conto di Nuovo Pignone, Cioè, lo ha fatto quell’azienda che gestisce tutta la parte di filiera logistica. É un investimento che è stato fatto, che c’è. Dal punto di vista dell’occupazione, sono stati inizialmente delocalizzati da Firenze sul nostro territorio i lavoratori dell’azienda che si occupavano di questa parte di produzione in particolare. Essendo questo un percorso che va in sostituzione rispetto agli occupati che stanno facendo da trasfertisti da Firenze al nostro territorio, passo dopo passo, si aprono opportunità occupazionali in loco. Si tratta di un progetto privato, non governato quindi dalla politica, ma che ha su questa piattaforma logistica che oggi mette insieme in maniera plastica Piombino e Livorno la possibilità di svilupparsi ulteriormente».

 

«91 milioni di manifestazione di interesse» «Il 20 luglio – ha riepilogato il sindaco – abbiamo approvato come Gruppo di Coordinamento e Controllo a Roma il progetto di riconversione e riqualificazione dell’area Livorno-Collesalvetti-Rosignano. Il progetto è stato presentato a tutte le organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria nell’ambito della Cabina di Regia. É la parte di start rispetto all’Accordo di Programma che abbiamo firmato l’anno scorso: c’è la parte sulle infrastrutture e quella sulla reindustrializzazione. Qui dentro abbiamo sia il quadro conoscitivo, che l’esito della manifestazione di interesse di Invitalia. Ci sarà un nuovo Accordo di Programma, a seguito del quale verrà pubblicato il bando di Invitalia a cui potranno partecipare i soggetti imprenditoriali afferenti ai codici ateco che sono stati individuati all’interno della manifestazione d’interesse. La manifestazione d’interesse ha dato dei risultati molto interessanti rispetto al nostro territorio, che rispetto alle potenzialità di investimenti manifestate per 283 milioni di euro ha avuto manifestazioni di interesse da parte dei privati per 91 milioni. É la seconda realtà dopo Rosignano e prima del Comune di Livorno. Gli investimenti per ricerca e sviluppo sono minori. Su 8 milioni e mezzo una metà sono su Collesalvetti, l’altra su Rosignano e 150.000 euro di manifestazioni di interesse su Livorno. É chiaro, come ci  stato specificato benissimo, che la manifestazione di interesse sarebbe stata utile per confermare le linee rispetto alle potenzialità di sviluppo del nostro territorio».

 

area ex CMFUn’area industriale «La nostra – così il primo cittadino colligiano – è un’area industriale e infatti il 70% delle manifestazioni di interesse provengono da imprese legate al settore dell’industria e della manifattura. Questo viene visto con favore anche perché nel reimpiego dei lavoratori si attingerà da un bacino composto da manodopera legata prevalentemente a quel settore. Le imprese che si sono presentate alla manifestazione d’interesse sono imprese vere, che poi partecipino effettivamente al bando non è assolutamente scontato. Così come potrebbero esserci imprese nuove che non si sono presentate alla manifestazione d’interesse, ma parteciperanno comunque al bando». Bacci ha confermato dunque quanto già detto a Collenews (leggi qui).

 

Il bacino di utenza del bando «Il bacino di utenza – ha spiegato Bacci – è fatto da lavoratori che sono stati espulsi dall’8 maggio 2008 dal processo produttivo nell’area Livorno-Collesalvetti-Rosignano. Quindi tutti coloro che non lavoravano da quella data fino ad oggi all’interno di queste aree e tutti i cittadini disoccupati dei nostri 3 Comuni. Fra i tanti che andranno verso la fine degli ammortizzatori sociali, la stragrande maggioranza sono cittadini residenti o ex dipendenti di aziende insediate nel nostro territorio».

 

«50 occupati non li ho promessi a nessuno» «Cinquanta occupati – ha puntualizzato il sindaco – personalmente non li ho promessi a nessuno, tanto meno agli abitanti di Guasticce, anche perché credo che 50 occupati in questo settore tutti di Guasticce sarebbe difficile trovarli. Questo settore risente della filiera del mercato dell’off shore, ma quello che per noi conta è aver fatto sì che una realtà come Nuovo Pignone abbia messo piede anche in casa nostra. Da cosa nasce cosa, un passo dopo l’altro questi aspetti non fanno altro che consolidare agli occhi di chi ci osserva dall’esterno la credibilità dei nostri territori».

 

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