Comitato per il NOGuasticce «Apprendiamo dalla stampa locale la nascita del Comitato per il SI alla riforme di Collesalvetti e questo nasce incredibilmente dalla società civile, bene ne prendiamo atto volentieri, ma allo stesso tempo vorremmo ricordare che nessuno dei componenti o volontari del comitato contro le riforme arriva dalla società incivile. Molto semplicemente tutti coloro che fanno parte del NO arrivano più o meno da esperienze politiche, senza ipocrisia lo si può certamente dire anche per gli interpreti che hanno presentato il SI a Collesalvetti». É quanto si legge in un comunicato del Comitato colligiano per il NO alle modifiche costituzionali che ieri sera si è riunito a Guasticce.

 

«La cosa che ci meraviglia – si legge ancora nella nota – è che nella presentazione si sono posti delle domande e si sono dati delle risposte, un esempio concreto di democraticità, soprattutto quando si augurano di poter fare dei confronti pubblici con chi sostiene le ragioni avverse alle loro, ma poi rispondono per noi e dicono che tanto non accetteremo mai. Sbagliato, niente di più sbagliato; noi siamo a disposizione e quando vorranno ci potremo tranquillamente confrontare sui temi e sulle questioni, anche perché chi fa parte del Comitato del No non è minimamente interessato alle sorti dell’attuale governo, ma non condivide le riforme, le ritiene sbagliate, inutili e antidemocratiche rischiose per il futuro del nostro Paese. Per questo ci opponiamo».

 

«Da settimane oramai raccontiamo alle persone, ai nostri concittadini, la portata delle menzogne e delle deviazioni raccontate da chi sostiene questa riforma, come la diminuzione dei costi dell’apparato parlamentare, la sua semplificazione normativa o la sua alta componente “democratica” sostenuta da una legge elettorale più che mai con pericolose derive autoritarie. Per questo nei prossimi giorni renderemo conto dell’elevato, oltre ogni aspettativa, numero di firme che in pochissime settimane, anzi giorni, abbiamo raccolto nel territorio colligiano».

 

Poi, nella nota degli oppositori alla riforma, un messaggio diretto a Lorenzo Bacci. «Al signor Sindaco e segretario provinciale PD, crediamo vada ricordato che cosa è il Comitato per il NO e soprattutto da chi è composto, perché apprendiamo confusione nelle sue parole riportate dalla stampa nei giorni deliranti dopo la drammatica sconfitta elettorale del turno delle amministrative ultime. Questo Comitato nasce dall’ANPI, da forze politiche e associazioni e movimenti che hanno come valore, come riferimento la Resistenza, la costituente del dopoguerra, la democrazia, i valori repubblicani e soprattutto l’antifascismo. Il sindaco sa bene quali siano le forze politiche che lo compongono e sa anche bene che partiti come la Lega Nord o Forza Italia, nulla c’entrano con il Comitato e che queste forze politiche mai hanno partecipato alle nostre riunioni, ma da buon “discepolo renziano” usa la demagogia come arma contro la concretezza».

 

«Oramai si sa bene chi siano quelli che sostengono il Comitato del NO, è forse questo che spaventa chi con le parole cerca di denigrare e sminuire il ruolo e il lavoro che facciamo. Capiamo che sia scomodo avere sul territorio tanta gente che la pensa come noi, che come noi non condivide questa riforma e ritiene che non sia ciò che serve al nostro Paese in questo momento. Sapere che sul territorio comunale ci sia un’elevata condivisione sui giudizi di questa riforma, la consapevolezza delle bugie raccontate, dal superamento del bicameralismo alla diminuzione dei costi della politica, allo snellimento burocratico alla semplificazione… Ma soprattutto la non condivisione di una legge elettorale che consegnerebbe il Paese in mano ad una qualunque forza politica, che con una manciata di voti nel paese, senza rappresentatività e con un enorme premio di maggioranza di memoria pre-ventennio, governerebbe e deciderebbe per tutti, maggioranza e minoranze. Questo è il Comitato del NO a Collesalvetti, siamo a disposizione per ogni tipo di confronto in merito alle questioni della riforma e di questa legge elettorale».

 

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