stand Possibile

Fabio Bernardini (Possibile)

Collesalvetti Fabio Bernardini parla per la prima volta della strutturazione locale della sua formazione politica, “Possibile”, che fa riferimento all’ex dissidente PD Pippo Civati e di cosa i civatiani locali pensano di fare al momento delle elezioni. Nel far questo, non manca di dare una stoccata all’Amministrazione Comunale e al PD. Con riferimento alla prima parla di una «stagnazione che é ormai a livelli imbarazzanti», mentre gli iscritti al PD vengono descritti come ormai «costretti a “subire” le decisioni della Giunta, che sempre di più cerca di svuotare il Consiglio Comunale dal proprio ruolo di luogo di dibattito e decisione, relegandolo alla semplice ratifica di decisioni già prese».

 

Bernardini, da un po’ di tempo a questa parte anche a Collesalvetti esiste una sezione di “Possibile”, la formazione politica, nata a seguito dell’uscitadal Partito Democratico di Pippo Civati. Vi state strutturando sul territorio?

«Certo. Siamo ancora un piccolo gruppo di lavoro, ma siamo stati presenti sul territorio con la raccolta firme per i referendum;e adesso ne stiamo preparando un’altra, stavolta per una legge di iniziativa popolare sul fine vita. Il partito a livello nazionale è in fase “evolutiva”, abbiamo approvato lo statuto, che è ancora comunque in fase di revisione finale, e siamo quindi “partito” a livello ufficiale. La prossima fase è quella congressuale, dove eleggeremo gli organismi dirigenti nazionali, segretario compreso».


Quanti iscritti avete?

«Ad oggi il comitato di Collesalvetti conta 15 iscritti, che provengono non solo dal PD, ma da esperienze molto diverse e variegate. Qualcuno alla prima esperienza politica, qualcuno viene dal mondo delle fabbriche, e altri  dal mondo dell’imprenditoria e del volontariato».

 Che linea intendete tenere nei confronti della Giunta e della maggioranza targata PD?

«Siamo alternativi al PD, in questo momento, visto che non siamo in Consiglio Comunale non abbiamo molte “armi” a disposizione per controbattere ai provvedimenti della giunta, ma stiamo lavorando, cercando di intercettare quelli che sono i problemi delle varie frazioni e formulare una proposta credibile. Quanto fatto vedere dal PD a Collesalvetti rispecchia in toto quello che si vede a livello nazionale: una linea e una volontà politica sempre più sfumata nel liberismo con il partito della nazione sempre più visibile anche ai nostri livelli. E soprattutto una metodologia verticistica, dove il segretario (e nel nostro caso il sindaco e la Giunta), decide. In questo senso sono rappresentativi i casi sulla centrale a biomasse e il trasferimento di Lonzi a Biscottino, che tanto malumore hanno creato nei cittadini delle frazioni coinvolte, proprio perché la cittadinanza stessa ne è venuta a conoscenza grazie ai giornali o a voci di paese. C’è da aggiungere che la stagnazione amministrativa del Comune è ormai a livelli imbarazzanti, le ferventi attività che il sindaco cerca di sbandierare come risultati conseguiti sono per lo più progetti iniziati in anni addietro e fino ad oggi bloccati per il Patto di Stabilità (vedi ampliamento 555 e variante del Crocino), la stessa riasfaltatura dell’arteria che collega Stagno da via Barontini passando per Guasticce fino ad arrivare a via Marconi a Vicarello è opera della Provincia e non del Comune. Dal nostro punto di vista è gravissima la regressione della percentuale della raccolta differenziata in questi ultimi anni, a dimostrazione della totale mancanza di una strategia in tal senso, nonostante questo fosse uno degli argomenti “bandiera” di Bacci in campagna elettorale. Un’Amministrazione che negli ultimi anni si è semplicemente adagiata sugli eventi che si succedevano, rimanendo inerme e priva di idee di fronte a una serie di chiusure importanti per la vita delle frazioni, penso al Macchia Verde a Stagno, al Centro giovani di Vicarello, e alla “privatizzazione” di un fiore all’occhiello dal punto di vista istituzionale e culturale come la Scuola di musica “Clara Schumann”. Fino ad arrivare alla cessione degli impianti sportivi del nostro comune ai Livornesi.  Quello che si nota dall’esterno è una totale mancanza di pianificazione, e di linee guida programmatiche, progetti che vengono presentati alla rinfusa e che portano ai pasticci che ho elencato. Tutto questo nel totale silenzio degli iscritti al PD, ormai costretti a “subire” le decisioni della Giunta, che sempre di più cerca di svuotare il Consiglio Comunale dal proprio ruolo di luogo di dibattito e decisione, relegandolo alla semplice ratifica di decisioni già prese. Quello che abbiamo in mente è diametralmente opposto: condivisione delle iniziative, rete delle competenze, discussione e preparazione collettiva dei progetti. In una parola: partecipazione. Perché non è un caso se i paesi dove si vive meglio sono quelli dove il cittadino ha più coscienza civica e partecipazione alla vita politica e decisionale del territorio in cui vive».

 E con i Cinque Stelle e Rifondazione Comunista?

«Siamo disponibili a collaborare con tutti quelli che condividono determinati obbiettivi, dalla salvaguardia dei beni comuni, ai diritti individuali, fino ad arrivare al tema che del tutto manca nell’attuale linea di governo, ovvero la lotta alla povertà e alla ricerca dell’uguaglianza. Abbiamo rapporti molto buoni con i rappresentanti locali dei Cinque Stelle e di Rifondazione, anche se in un caso (Cinque Stelle) non condividiamo certi “atteggiamenti” comunicativi soprattutto dei loro rappresentanti nazionali e soprattutto l’ostinazione a non definirsi in uno spazio politico (destra o sinistra), che li porta ad una lettura della realtà in molti casi diversa dalla nostra. Mentre nell’altro caso (RC) i rapporti sono paralleli anche ad alti livelli. Ai Cinque Stelle riconosciamo il buon lavoro di opposizione fatto fin ora in Consiglio, mentre a Rifondazione, che forse ha peccato in un certo ritardo nel considerare inaccettabili certe  posizioni del PD, va comunque riconosciuto un coraggioso cambio di direzione, e un’esperienza amministrativa e presenza sul territorio che va avanti da molti anni».


Benedetti, per rimanere a Rifondazione, aveva palesato la volontà di guardarsi intorno
per vedere cosa c’è a Collesalvetti alla Sinistra del PD. Ritiene possibile un percorso politico comune e condiviso con i comunisti?

«Lo ritengo non solo possibile, ma necessario, pur con una dimensione e una forma che debba essere condivisa da tutte le parti in gioco».


 Al momento, anche se è un po’ prematuro parlarne, delle prossime elezioni comunali come vi comporterete? Correrete singolarmente, farete delle alleanze…? Che scenario si prospetterà agli elettori?

«Il nostro è un partito di governo. Sicuramente saremo presenti alla prossima tornata amministrativa, le forme e i modi, come dicevo prima sono da definire. Di certo siamo aperti al dialogo con le altre forze e non precludiamo né eventuali alleanze con le realtà a Sinistra del PD, né una eventuale corsa in solitaria se non dovessero esserci le condizioni. Ovviamente, ma credo sia superfluo puntualizzarlo, niente alleanze col Partito della Nazione. Come lei dice, è prematuro fare delle scelte definitive, anche perché il malcontento nel PD colligiano è sempre maggiore, con un sindaco sempre più coinvolto in affari extra-comunali e sempre meno  attento ai problemi dei cittadini. La strada si delineerà comunque col passare dei mesi, incontrando chi vorrà partecipare alle nostre iniziative, e tessendo una rete di attivisti e iscritti che abbia voglia di impegnarsi e lavorare sui temi».

 

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