Stagno Tre lunghi giorni di lotta e mobilitazione, tre giorni di picchettaggio davanti ai cancelli della raffineria ENI di Stagno con rallentamento del traffico nei primi due giorni e la grande mobilitazione cittadina dei metalmeccanici di ieri mattina che ha bloccato a tratti e per qualche ora la variante Aurelia. Tre giorni di lotta che per il circolo colligiano di Rifondazione Comunista sono stati «gestiti in maniera esemplare dai rappresentanti sindacali, dignitosa, con presenza sempre garantita da mattina a sera presso il presidio. Non è mai volata una parolaccia, non c’è mai stato un momento di tensione, né tra i lavoratori, ne tra i lavoratori e i cittadini».
«Una tre giorni di sciopero e blocchi – per i comunisti locali – che non era affatto scontata in un periodo di difficoltà come questo, e che probabilmente non ha precedenti negli ultimi anni, soprattutto se pensiamo che la lotta è stata gestita tutta dai soli lavoratori esterni dell’ENI, che per l’attività della raffineria sono comunque fondamentali».
La sferzata al Comune di Livorno «Con una organizzazione esemplare messa in piedi dai rappresentanti sindacali interni del coordinamento e dalle organizzazioni sindacali, CGIL- FIOM, CISL-FIM e UIL-UILM – si legge nella nota di Rifondazione – hanno dimostrato alla nazione intera che la lotta, in certi casi, se ben fatta e organizzata, paga sempre. I disagi creati al traffico veicolare sull’Aurelia, il blocco dei camion sia in entrata che in uscita dalla raffineria ed un presidio permanente ben gestito, il saper coinvolgere le istituzioni, a parte il comune di Livorno che è rimasto completamente impassibile di fronte al dramma che stava per colpire i 120 lavoratori addetti alle manutenzioni, dimostrando un disinteresse totale per questa vicenda. Non capiamo perché, anzi lo capiamo fin troppo bene, alcune settimane fa per una vertenza che riguardava 450 lavoratori/trici, tra l’altro fuori dal territorio del comune di Livorno, il sindaco e i propri assessori di Livorno facevano le passerelle mettendosi in bella mostra a Guasticce, mentre per le ditte ENI… lettera morta».
Un «precedente importante» a livello nazionale «Noi, con i nostri compagni, abbiamo accompagnato quotidianamente questi lavoratori verso il proprio obiettivo, abbiamo avuto l’onore di essere sempre stati al loro fianco, imparando e apprendendo nei vari momenti di confronto e cercando di far sentire loro la nostra vicinanza politica durante quei momenti di lotta. Crediamo che tale mobilitazione abbia generato un precedente importante a livello nazionale, nei confronti dei colossi industriali del nostro paese e ora crediamo che la guardia non possa essere abbassata, c’è da vigilare sugli accordi raggiunti per un certo periodo, l’obiettivo è quello che nessuno rimanga fuori dal proprio lavoro e che entro qualche tempo tutti 120 lavoratori siano ricollocati al loro posto».
«Proprio per questo essere presenti al presidio organizzato dal Coordinamento dei Lavoratori e delle Lavoratrici Livornesi per sabato 1 agosto prossimo, in piazza del Municipio a Livorno è fondamentale per tenere alta l’attenzione sulla questione lavoro, a Livorno e Provincia, che ad oggi è e rimane purtroppo drammatica».
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