Stagno Alberto Benedetti, 38 anni, stagnino, già vicesindaco del Comune di Collesalvetti durante la prima Amministrazione Bacci, ossia fino allo scorso mandato e consigliere comunale per due mandati, è stato candidato per la Lista Sì – Toscana a Sinistra al Consiglio Regionale della Toscana per le elezioni che si terranno il prossimo 31 maggio. Benedetti, segretario del Circolo di Rifondazione Comunista – partito a cui è iscritto dal 1998 – di Collesalvetti ha due grandi passioni: la politica e l’agricoltura. E’ stato operaio nel settore della gomma plastica componentistica dal 2000 al 2014. Per 10 anni ha fatto parte anche delle RSU della sua azienda. Lo abbiamo intervistato.
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Benedetti, qual’è il senso di questa lista?
«É una lista di Sinistra, alternativa al PD (che non è più di Sinistra), che ha il merito di riunire tutti quei “pezzetti” della Sinistra sin ora frammentati. Con la candidatura di Tommaso Fattori, abbiamo trovato un nome che ha unito, cosa che spesso non accade: quasi sempre i nomi dividono».
Quali sono i punti caratterizzanti della sua candidatura?
«La vertenza-Livorno; la questione del lavoro, della re-industrializzazione di una città che ha perso e continua a perdere migliaia di posti di lavoro: da Piombino a Rosignano. A Livorno sono rimasti pochissimi i siti produttivi che garantiscono un livello occupazionale più alto. C’è poi la questione della portualità. Ciò che ci ha fatto indignare – ma non solo noi – è che chi ha amministrato la Toscana si è accorto a 1 mese e mezzo dall’inizio della campagna elettorale che l’area costiera livornese è in difficoltà. E giù promesse, accordi per migliaia di euro. Una mossa elettorale. Su cui saremo vigili; staremo lì a contare euro per euro cosa si concretizzerà o meno sul territorio».
E per le aree del Comune di Collesalvetti cosa significa la sua candidatura? Se eletto, cosa pensa di portare in Regione?
«L’intenzione è quella di valorizzare le potenzialità retroportuali dell’area di Collesalvetti. La portualità livornese è fondamentale per questa zona e Collesalvetti è fondamentale per il porto. Come Rifondazione Comunista abbiamo già elaborato proposte su come si possa risparmiare tempo, denaro e ambiente. Abbiamo elaborato un progetto di darsena light. Il retroporto, con tutte le sue potenzialità, può diventare un’area importante, fondamentale, non solo per Livorno e Collesalvetti, ma per tutta la Toscana».
Pensa di riuscire ad essere eletto?
«Non so. Spero in un buon risultato della lista. Sarebbe già un buon obiettivo far andare al ballottaggio il PD. La legge elettorale toscana ha larghi tratti di incostituzionalità come quella nazionale. É stata studiata con Forza Italia, come è accaduto a livello nazionale con il Patto del Nazareno. Permette di vincere col 40% dei voti, ha soglie di sbarramento assai alte che determinano l’esclusione di forze politiche che rappresentano larghe fette di cittadini».
Un giudizio su Enrico Rossi e l’amministrazione del mandato adesso in scadenza?
«Negativo. Questa amministrazione è stata troppo firenzecentrica; si è occupata tanto di aeroporti, di opere inutili e poco della parte costiera. Nel momento in cui Rossi, da nemico numero 1 di Renzi si è prestato ad essere uno che porta avanti le sue politiche per essere rieletto… beh; ho detto tutto».
Accennava prima a mandare al ballottaggio il PD. In un eventuale ballottaggio col Movimento 5 Stelle come vi comportereste?
«Come lista non abbiamo ancora parlato di questa ipotesi. Dovremmo confrontarci in sede di comitato elettorale regionale. Personalmente, propenderei per l’astensione. Ma è una discussione che andrà aperta. Io avrei difficoltà a sostenere l’una o l’altra parte e sarei per il non voto, ma – ripeto – è una posizione personale».
Ma lo ritiene uno scenario verosimile?
«Ho letto poco i sondaggi, li ritengo fuorvianti. Ho il timore che questa situazione politica aumenti l’astensionismo. Approfitto di questa intervista per fare appello ai cittadini, soprattutto di Sinistra, ad andare a votare, a credere nel progetto di Sì – Toscana a Sinistra che può essere l’inizio di un percorso di riunione della Sinistra, come è avvenuto in Grecia, Spagna, Germania… Il nostro percorso non può che essere questo».
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