Guasticce «Non ci sentiamo strumentalizzati da nessuno». Ci tiene a precisarlo a chiare lettere il Comitato Genitori della scuola di Guasticce, che desidera anzi ringraziare tutti quelli che hanno partecipato e tutti quelli che, pur non potendo partecipare per vari motivi, «ci hanno chiamato per garantirci un aiuto per trovare una soluzione e riuscire a formare la prima classe il prossimo anno scolastico». Il Comitato spiega anche perché ha invitato il sindaco e i candidati alle regionali e precisa il senso dello striscione della discordia.
«A distanza di una settimana dalla manifestazione a sostegno della scuola di Guasticce “Falcone e Borsellino” – fanno sapere dal Comitato Genitori – desideriamo, come organizzatori della manifestazione, fare alcune precisazioni per chiarire la nostra posizione. Abbiamo cercato di organizzare un evento inclusivo per portare all’attenzione del maggior numero possibile di persone il nostro problema: la formazione della prima nel prossimo anno scolastico. Proprio per questo abbiamo invitato:»
«il “Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi” perché: se la prima non verrà formata, il comprensivo perderà anche due posti di lavoro. Siamo soddisfatte del fatto che ci abbiano aiutate, abbiamo compreso le loro ragioni nel non voler sfilare con il loro manifesto al fianco di persone che solitamente contestano. Siamo, inoltre, pienamente consapevoli del loro continuo supporto».
«il sindaco e gli amministratori, ai quali abbiamo chiesto di sfilare con noi tenendo lo striscione. Abbiamo ottenuto risposta positiva dalla maggioranza e dall’opposizione: hanno sfilato tutti insieme per i nostri figli».
«i candidati alle elezioni regionali, anche se non è stato possibile raggiungerli tutti quanti, e solo alcuni di loro hanno potuto partecipare, la maggior parte di essi ci ha garantito sostegno e supporto».
«i cittadini, le associazioni e i rappresentanti dei genitori al consiglio d’istituto, come sempre al nostro fianco, hanno partecipato con noi al fine di un obiettivo comune».
«In merito allo striscione della discordia “Sindaco vogliamo fatti e non parole” vorremmo specificare che questo striscione è stato scritto da alcune mamme del comitato in modo non offensivo; l’intento era quello di stimolare il dialogo con l’Amministrazione, cercare di capire quali fatti erano stati effettivamente attuati e come l’amministrazione stava muovendo i propri passi per salvare la prima elementare».
«Vogliamo specificare a chiare lettere – questa la conclusione del Comitato Genitori – che non ci sentiamo strumentalizzati da nessuno, perché per noi le cose fondamentali sono state presenza e sostegno. Desideriamo ringraziare tutti quelli che hanno partecipato e tutti quelli che, pur non potendo partecipare per vari motivi, ci hanno chiamato per garantirci un aiuto per trovare una soluzione e riuscire a formare la prima classe il prossimo anno scolastico».
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