Collesalvetti “Roma non è stata fatta in un giorno”. Il presepe di Collesalvetti, neppure. E’ infatti il frutto di mesi di lavoro. Lavoro serale, perché di giorno ognuno ha il proprio mestiere ed i propri impegni. All’opera, allestita in chiesa, hanno lavorato Mauro Gabrielli, Marco Benetazzo, Michele Cauli, Irene Stella, Maurizio Guzzarri, Delia Rossi e Lorenzo Zinni.
Questo presepe si caratterizza per la presenza, al suo interno, di due complessi urbani, Gerusalemme e Betlemme, interamente in polistirolo, minuziosamente lavorato a mano, con tanta pazienza, e poi trattato con la cementite e colorato, dopo l’intaglio, con gli acrilici (vedi foto a sinistra a fondo articolo).
Ma non solo. Vi sono infatti anche dei sistemi meccanizzati all’interno dell’opera che conferiscono alla stessa un carattere di dinamicità. Così, il falegname lavora il legno; il pastore tosa le sue pecore; il macellaio lavora la carne; un uomo carica le sue botti sul carretto; la lavandaia lava i panni e i pescatori, pescano. La grotta della Natività e le montagne sono realizzate interamente in legno di ulivo. Infine, un altro meccanismo automatizzato consente all’acqua del ruscello di scorrere. In prospettiva, anche le piramidi egizie. Degno di rilievo anche il sistema di luci interno in virtù del quale i complessi edilizi godono di luce propria. Questo presepe è alla sua terza edizione.