Patrizia Betti

Patrizia Betti

Collesalvetti Il Circolo Culturale “Giorgio Caproni” è nato a Livorno nel 2003 dall’idea emersa durante un colloquio con vari appassionati di poesia. In poco tempo, l’Associazione, in particolare nella figura del Presidente Gianfranco Cara e della Vicepresidente Erminia Libardo, è diventato  un’importante punto di riferimento per quanto riguarda la cultura letteraria labronica. Ma non si esaurisce col capoluogo di provincia, tanto che esso conta iscritti ed è molto attivo anche nel territorio del Comune di Collesalvetti.

 

Da circa tre anni, Patrizia Betti, cittadina colligiana, si adopera infatti al fine di portare questa sua passione oltre i confini della città di Livorno. Dall’Aprile 2014, con il patrocinio del Comune, e in particolare con il supporto dell’Assessore alla Scuola e alla Cultura, la dottoressa Donatella Fantozzi, il Circolo Caproni ha dato vita a una serie di conferenze, che hanno avuto luogo presso la Biblioteca Comunale, su poeti e poetesse più o meno conosciuti, il cui culmine è stato rappresentato da un incontro sulla poetessa Alda Merini. Queste conferenze, tenutesi il sabato pomeriggio, hanno avuto un riscontro positivo, vedendo la partecipazione di sempre più persone.

 

Tra le iniziative va anche annoverata la passerella di poesie del 2 settembre scorso, davanti alla Biblioteca Comunale, in occasione della fiera, «in modo – ci spiega la Betti – da dare occasione anche agli autori locali di farsi conoscere e apprezzare. In particolare la nostra attenzione, almeno al momento, è rivolta agli anziani. I giovani, in questo senso, sono più autonomi e tendono a trovare da soli i propri canali di espressione, magari attraverso internet».

 

Il Circolo Caproni si sta comunque muovendo per promuovere la poesia tra i giovanissimi e non mancherà l’occasione di fare incontri con i ragazzi delle scuole elementari e medie: in quest’ottica, i volontari del Circolo stanno studiando «una modalità di approccio che non riduca tutto a una banale lezione sulla vita dell’autore». Spiega, infatti, la Betti: «la poesia è bellissima ma è anche un argomento molto difficile da affrontare. Va contestualizzata, e anche una volta fatto questo, rimane l’interpretazione soggettiva di ciò che leggiamo. Due persone che leggono la stessa poesia, ne coglieranno almeno due significati diversi».