festa avis 2Stagno Trent’anni di attività caratterizzati da un entusiasmo che sembra davvero inesauribile. Ed è proprio grazie a questo che anche quest’anno si è potuto dar luogo alla consueta “Festa del Donatore”, organizzata dal gruppo locale dell’Avis e conclusa lo scorso weekend. La passione, lo slancio che caratterizza i donatori di sangue non si è dunque “limitato” al gesto della donazione, ma è andato ancora una volta oltre, contribuendo a rallegrare per ben 10 giorni la vita dei cittadini di Stagno e del Comune tutto, accorsi numerosi. Semplici, essenziali, gli ingredienti: allegria, buon cibo e tanta voglia di stare insieme.

 

cucine

Le cucine della festa

La festa stagnina, nasce con lo scopo di avvicinare le persone del Comune (ms non solo), alla donazione di sangue intero e di plasma. Allestita per la prima volta in una «baracchetta, non proprio nuova e molto traballante», come viene definita con simpatia dagli stessi organizzatori, collocata davanti alla Chiesa di Stagno, fin dai suoi primi anni è stata organizzata nell’ottica di creare un contesto nel quale le persone potessero ritrovarsi e stare tutte assieme e potessero assistere a varie iniziative prese dai volontari, come il torneo di  pallavolo e  la corsa di bicicletta, il tutto mentre potevano gustare la tradizionale zuppa, che ad oggi è uno dei simboli della manifestazione, tanto da entrare anche nel nome dell’evento.

 

Già, la zuppa. L’idea della zuppa venne durante i primi anni della festa, quando le volontarie soddisfatte dai risultati prodotti dalla semplice vendita di panini, decisero di ampliare il menù della festa, con nuovi piatti, ancora più corposi. Una ricetta  ideata e realizzata da “Nonna Licia”, una delle volontarie storiche della festa, che con la sua zuppa ha fatto confluire persone da tutta la toscana alla Festa del Donatori. Ma qual’è il segreto di questa pietanza? Secondo la sua stessa ideatrice «non c’è un segreto in particolare, gli ingredienti sono esposti in cucina e tutti possono vederli: sta tutto nel prepararla con amore e pazienza». Una preparazione che inizia alle 7 del mattino e finisce soltanto verso l’ora di pranzo.

 

Con il tempo la Festa della associazione colligiana è cresciuta, si è meglio organizzata ed è divenuta ormai famosa anche al di fuori della realtà comunale, arrivando, in alcuni anni, addirittura a concorrere con la Festa dell’Unità di Livorno. Gli spettacoli e gli eventi si sono moltiplicati andando a raggiungere anche argomenti oltre lo sport ed affrontando tutti i tipi di interessi.

 

Tutto questo  è stato possibile grazie al lavoro dei volontari, vero cuore della festa, che, sotto il tendone verde, si danno animatamente da fare per la buona riuscita dell’evento, occupandosi di tutti gli elementi necessari: dalla cucina, passando per l’illuminazione, passando per la musica. Ma chi sono questi volontari? Ci sono Laura e il marito Mauro, lei in cucina e lui dispensiere e tuttofare, poi c’è Marilena anche lei in cucina e poi tanti altri, tutte persone comuni che si sono impegnate in tanti anni di volontariato per dar luogo ad una festa  che ad oggi continua a vivere e a crescere, portando ogni anno un periodo di festa nella frazione colligiana.