Acquedotto leopoldino

Un tratto dell’Acquedotto leopoldino

Collesalvetti – «Grazie di cuore». E’ questo il messaggio che l’Associazione “Salviamo il salvabile”, operante sul territorio del Comune di Collesalvetti, vuol far giungere ai Gruppi Scout, fra cui quello di Guasticce, che hanno deciso di impegnarsi a tutela dell’Acquedotto Leopoldino e che hanno recentemente sottoscritto col Comune di Livorno un Protocollo d’intesa in tal senso (leggi qui). «Ci chiamò Davide Pucciani – ci racconta Angela di Salviamo il salvabile – e ci disse che gli scout di Guasticce e Livorno avevano preso in considerazione vari progetti di impegno civico, che erano intenzionati ad interessarsi di varie tematiche, che avrebbero dovuto contattare varie Associazioni. Fra queste, anche la nostra, appunto. Ci siamo così incontrati con loro il 2 febbraio. Abbiamo portato un po’ di foto che mostravano il degrado dell’Acquedotto e abbiamo raccontato loro cosa sta subendo, i crolli che si sono susseguiti nel tempo e che sono dovuti non alle intemperie, ma all’incuria di chi avrebbe dovuto salvaguardarlo, tutelarlo».

 

«Questi ragazzi – prosegue Angela – hanno percepito chiaramente che eravamo molto preoccupati e hanno visto dalle foto la situazione tragica in cui versa questo Acquedotto. Alla fine abbiamo detto loro: “Ragazzi noi il nostro lo stiamo facendo, ma abbiamo bisogno di forze giovani perché il futuro è vostro”. Si concluse così questo incontro.  Gli scout hanno così proseguito il loro iter, incontrando anche le altre Associazioni, ma alla fine hanno optato per portare avanti questo progetto. Vedere che dei ragazzi si interessano a questo è veramente una bella cosa».

 

L’incontro con i rappresentanti di Salviamo il salvabile è anche l’occasione per  ripercorrere la storia del monumento. «Per questo Acquedotto – ci raccontano – fu firmato un protocollo d’intesa il 14 aprile 2010 fra la Provincia di Livorno; il Comune di Livorno; il Comune di Collesalvetti e la Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Pisa. In seguito alla firma di quel documento, ci furono numerosi incontri, a cui noi siamo stati invitati. E’ stata coinvolta anche la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze. Sono stati fatti dei sopralluoghi, ma poi si è fermato tutto lì. Questi impegni sono stati disattesi completamente. Per fortuna – concludono – almeno gli Scout hanno avuto la sensibilità ed il senso civico di occuparsi di un monumento così importante».