Stagno – Pubblicavamo ieri l’articolo relativo alle segnalazioni in materia di urbanistica, edilizia privata, opere pubbliche e altro ancora inviateci dal signor Diego Rizzato, di Stagno (leggi qui). La segnalazione del suddetto cittadino di Stagno era particolareggiata e lunga e richiedeva un esame approfondito. Abbiamo così intervistato Alberto Benedetti, Vicesindaco ed Assessore all’Urbanistica, che ha risposto in merito alle questioni poste da Rizzato. La reazione di Benedetti – peraltro stagnino pure lui – è duplice; da un lato condivide alcune osservazioni fatte da Rizzato, dall’altro lo accusa di scarsa competenza ed approssimazione nel trattare determinate questioni. In questo articolo, dunque, la prima parte della replica analitica dell’Amministrazione Comunale. A seguire, le altre parti.
«La prima cosa che si evince in maniera chiara – esordisce Benedetti – è che spesso si dimostra di non conoscere alcune questioni di cui si parla. Già da come parte questa lettera, credo venga fuori in maniera chiara la non conoscenza della legge regionale n° 1 del 2005 e la non conoscenza di come sono strutturati gli strumenti urbanistici del Comune; si fa confusione fra Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico; si affiliano all’edilizia privata questioni che invece sono legate all’urbanistica e quindi… c’è una non conoscenza di base della materia e buon senso vorrebbe, quand’è così, non dare giudizi o trarre conclusioni in quell’ambito, perché poi si è facilmente smentibili. Non si ha chiaro il quadro – è quel che si evince dalla lettera del signor Rizzato – ma nemmeno la tempistica. Sembra – spiega l’Assessore all’Urbanistica – che si attribuiscano a questa Amministrazione approvazioni che invece risalgono a quella precedente. Dico questo non per far sì che il giudizio negativo ricada sull’Amministrazione precedente. Semplicemente per dire che gli attuali strumenti urbanistici non sono stati approvati da noi e quindi non possiamo risponderne. L’approvazione del Piano Strutturale – spiega Benedetti – risale al 2005 e l’approvazione del Regolamento Urbanistico, che è la progettazione di dettaglio, risale al 2009, quindi agli ultimi periodi dell’Amministrazione Nista».
Edilizia privata e urbanistica «L’edilizia privata – prosegue l’Assessore – con le schede di comparto non c’entra niente: le schede di comparto sono contenute all’interno del Regolamento urbanistico. Non voglio fare il professore di urbanistica, ma è giusto che quando una cosa si dà in mano ai giornali si dicano cose corrette. Nel merito di alcune questioni, poi, posso anche essere d’accordo con Rizzato. Una buona parte delle schede di comparto non sono decollate, per mille motivi, sono rimaste inattuate; è la verità. Ora, io non sono in grado di fare una verifica puntuale delle schede che sono state attuate, quelle per le quali c’è un iter istruttorio avviato e quelle che non sono per niente partito. Quello che posso dire è che la crisi internazionale generale ha prodotto una crisi anche nel mercato immobiliare. Crisi, questa, che questo Regolamento Urbanistico non aveva vissuto perché quando è stato redatto nel 2008 la crisi in Italia non era ancora arrivata. Vengono fatti da Rizzato alcuni esempi, secondo me, sbagliati. Quando parla delle schede con oltre 25 proprietari, per esempio. In parte è vero, è difficile mettere d’accordo 25 proprietari. Quanto agli indici di cubatura, Rizzato dice che questi scoraggerebbero un imprenditore anche il tempi di “vacche grasse”. Anche qui, in parte è vero, ma bisogna tener presente che c’è una differenza fra Stagno ed il resto del Comune».
Stagno e le sue criticità «E’ vero – concorda Benedetti – che nelle frazioni che non sono Stagno gli indici sono più alti, ma è anche vero che Stagno ha tutta una serie di problematiche, di criticità diverse da tutto il resto del territorio comunale; Stagno non è Vicarello; Collesalvetti o Nugola. A Stagno c’è un polo di raffinazione che è fra i più grandi ed importanti; una parte del paese è industrializzata; ci sono imprese di un certo rilievo… Stagno, poi, è una frazione completamente a ridosso dei quartieri nord di Livorno e questo non vale né per Vicarello, né per Colognole… Quando è stato fatto il Regolamento urbanistico fu deciso di dare qualche possibilità anche a Stagno, ma in maniera limitata, proprio perché Stagno aveva tutta una serie di criticità che altre frazioni non avevano. Questa scelta è stata obiettivamente giusta e condivisibile».
I parametri del 2009 non sono più quelli di adesso «Se si fanno riflessioni su questioni specifiche e si fanno affermazioni legate alla perequazione, si sappia che non tutte le schede sono legate a una forte perequazione; non tutte le schede prevedono le stesse cose; le schede sono state tutte elaborate – spiega l’Assessore – nel periodo pre-crisi, con i parametri di allora, che non sono più gli stessi, perché diversi fattori sono cambiati. Bisogna considerare poi che il lavoro preparatorio del Regolamento Urbanistico è molto lungo, quindi , se questo strumento è stato approvato nel 2009, i lavori preparatori sono iniziati nel 2007-2008, a condizioni quindi molto diverse da ora. Se si fa una riflessione su questo, quindi, – conclude Benedetti – è ovvio che mi sento di condividerla. Ma quando il signor Rizzato dice che la comunità non trova giovamento alcuno da tale situazione di stallo…. Rizzato sostiene che occorra “mettere mano a tali situazioni, a volte grottesche, che nei fatti producono solo costi per tutti; per i proprietari che pagano le tasse su terreni edificabili in maniera tripla rispetto alla normalità e per la comunità che non trova giovamento alcuno da tale situazione di stallo”. “Si paga in maniera tripla rispetto alla normalità” cosa vuol dire?! E’ stata presa una serie di Comuni a campione; è stato visto quanto si paga?! – si chiede, retorico, Benedetti. Difficilmente con la strutturazione dell’IMU così come è stata prevista si trovano Comuni che non non hanno terreni edificabili o le case al 10,6. Quindi… che si paga il triplo io non capisco cosa si voglia dire; sono affermazioni che andrebbero quantomeno argomentate. Rizzato dice che non si trova giovamento. I proprietari, in realtà, giovamento lo trovano perché pagano delle imposte, ma si trovano a possedere un terreno edificabile, che non vale certamente quanto un terreno agricolo».