Vicarello – Come ogni anno, anche questo 8 dicembre si è tenuta, presso la Parrocchia di San Iacopo, la cerimonia per la Vestizione dei nuovi volontari della Confraternita Misericordia di Vicarello e la Confermazione di coloro che lo sono diventati un anno fa.
Una mattinata intensa, di festa, iniziata con la processione dalla sede della Misericordia fino alla chiesa, nella quale sono state consegnate le vesti storiche ai nuovi volontari: Alessio; Manuela; Donatello e Alessio, mentre coloro che hanno confermato la propria volontà di rimanere nella Confraternita, Simone e Giulio, hanno ricevuto una medaglia ricordo.
La Vestizione dei nuovi confratelli è un atto di iniziazione, che sancisce l’entrata nel mondo della Misericordia per tutta la vita: «Ormai è una tradizione consolidata – afferma il Governatore, Giovanni Landi, nel discorso letto durante la funzione – la Cerimonia della Vestizione è entrata di diritto nella vita della nostra Misericordia. È stato scelto l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, perché da sempre la Madonna è stato
punto di riferimento di tutti noi Volontari delle Misericordie per poter compiere le opere di carità con la stessa sollecitudine di Lei, quando disse: “Eccomi” all’Angelo che le preannunciava la Divina Maternità. Da quando la nostra Confraternita è nata, a volte di più e a volte di meno – prosegue – ci sono stati Volontari che l’8 dicembre sono passati effettivi. Ed “effettivo” non significa soltanto acquisire tutti i diritti sanciti dal nostro Statuto, ma essere anche consapevoli che la nostra condizione di Volontari sta prepotentemente entrando nel nostro essere tanto che se un domani, per una ragione qualsiasi, dovremmo rinunciare al volontariato, resteremo per sempre nella grande famiglia dei Confratelli della Misericordia».
Al termine della cerimonia, i partecipanti hanno pranzato in un ristorante a Fauglia, in un clima di festa, come ha ricordato lo stesso Governatore il giorno dopo: «È stata una giornata che forse mi è piaciuta più di altre, una giornata pulita e festosa. La Misericordia è nata nel ‘200 e si è tramandata fino a noi perché fa leva sui giovani, ai quali bisogna far capire cosa sono la solidarietà, il soccorso, la fratellanza, talvolta la pietà. Questo purtroppo – conclude Landi – nelle famiglie di oggi non viene più insegnato».