H.B., serbo, classe 1971. Sono queste le generalità dell’uomo, col permesso di soggiorno scaduto nel 2012, che ieri pomeriggio, in evidente stato di ebbrezza alolica, ha dapprima disturbato la clientela del Bar “La dolce vita”, per poi inveire con parole colorite contro la commessa ed il titolare dell’esercizio commerciale, intervenuto a sua difesa e che poi ha chiamato il 113 segnalando il fatto. L’uomo, resosi conto che il titolare stava chiamando la polizia, è dunque allontanato dal bar, rimanendo tuttavia a pochi metri dall’auto di servizio del  personale della questura di Livorno che è prontamente intervenuto sul luogo, in piazza del Cisternone.

 

All’uomo, dal forte alito vinoso, dall’andamento incerto e in difficoltà a proferire frasi di senso compiuto, è stata dunque contestata la sanzione amministrativa per ubriachezza molesta. Invitato a recarsi presso l’Ufficio Stranieri per regolarizzare la sua posizione sul territorio italiano, intorno all’ora di cena, ne ha combinata un’altra. Erano cira le 21, infatti, quando sulla linea di emergenza del 113 giungeva una chiamata dal titolare di un’Enoteca di Via Sproni, il quale segnalava la presenza di un uomo in stato di ubriachezza che dava fastidio. La pattuglia inviata sul posto prendeva immediatamente contatto con il richiedente, il quale forniva un accurata descrizione del l’uomo, che è stato rintracciato poco dopo, in Via Mentana. Al momento del controllo l’uomo, che gli agenti hanno appurato essere lo stesso del pomeriggio, andava subito in escandescenza minacciando gli operatori e cercando di sottrarsi al controllo.

 

L’uomo è stato dunque indagato, in stato di libertà, per resistenza e minacce a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato, in quanto, una volta all’interno degli uffici della Caserma di Viale Boccaccio, invece di calmarsi dava sempre più in escandescenza, prendendo a pedate le panche e danneggiando, sempre con calci, la porta della stanza, provocandone lo scardinamento degli assi e la rottura dei pannelli esterni.