occupazione call center People CareGuasticce Il call center “People Care” occupato giorno e notte, è presidio permanente. Questa la mossa messa in atto dai lavoratori a seguito del fallimento della trattativa (leggi qui) a causa delle difficoltà a trovare nuove disponibilità di volumi, ragione che ha portato gli imprenditori in campo a defilarsi.  Ad oggi, dunque, tutti i lavoratori People Care sono disoccupati e andranno sotto gli ammortizzatori sociali.

 

«10 anni in fumo, 350 licenziati»; «il lavoro resti a Livorno»; «12.40, la paura è tanta»; «abbiamo diritto al futuro»; «12.40, 89.24.24, fateci rispondere», sono le scritte degli striscioni affissi sulla struttura e nelle vicinanze della stessa. «Abbiamo ritenuto – così Filippo Bellandi (rsu People Care) –  di metter su un atto simbolico importante, clamoroso, l’occupazione della struttura permanente, giorno e notte, ventiquattr’ore su ventiquattro, fino al 4 giugno, quando saremo a Roma a parlare con Comdata. C’è stato un fitto dialogo con l’azienda; non ci aspettiamo dunque nessuna iniziativa legale contro questa occupazione».

 

Bacci e Gazzetti al call center

Bacci e Gazzetti in visita ai lavoratori del call center

E sulla prospettiva delle commesse pubbliche Bellandi appare fiducioso: «noi crediamo che tutto ciò che si presenta in più in termini di lavoro sia assolutamente positivo perché per convincere Comdata a venire su questo territorio, verso il quale non ha obblighi, bisogna confezionare un’offerta molto interessante. Noi siamo sicuri di essere personale capace di far fare impresa bene ad un imprenditore di call center, abbiamo però bisogno di volumi da lavorare. Rossi ci ha parlato apertamente, anche qui davanti al call center, di questa possibilità di assegnazione di commesse pubbliche a questa struttura. Ovviamente ci sono le regole sui bandi, ma siamo fiduciosi che delle commesse arriveranno e questo sarà un pezzo importante dell’offerta che faremo a Comdata». Ai lavoratori hanno fatto visita, nella giornata di ieri, il neoeletto consigliere regionale Francesco Gazzetti e il sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci, che ha ribadito: «rimane un filo sottilissimo al quale intendo restare aggrappato fino all’ultimo».

 

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