Guasticce Dossi. Si è discusso anche di questo durante l’ultima seduta del Consiglio di Frazione. A portare (non è la prima volta) all’attenzione dei membri del Consiglio e della cittadinanza presente all’assemblea la questione è stato Giorgio Valeri. L’uomo ha riferito di aver protocollato in Comune una lettera, suffragata da alcune decine di firme.
La missiva, come si legge nella stessa, serve per «segnalare malcontenti, disagi e danni alle abitazioni che derivano dalla presenza di dossi artificiali in corrispondenza di attraversamenti pedonali» lungo Via Sturzo. L’esistenza di questi dossi viene definita dai sottoscrittori della lettera «tanto illegittima quanto inopportuna». I firmatari citano il Codice della Strada, laddove si disciplina l’installazione di dossi artificiali in riferimento al tipo di strada e alla sua destinazione funzionale, nonché ai limiti di velocità consentiti.
Le ragioni della protesta Nella fattispecie, i sottoscrittori fanno riferimento alla presenza di strade residenziali, parchi pubblici e privati, residenze e luoghi simili, all’esistenza di limiti massimi di velocità per ciascuna strada, che in ogni caso non possono superare i 50 chilometri orari. In relazione a quest’ultimo punto – si legge ancora nella lettera – «possono essere utilizzati dossi di altezza variabile di 3, 5 o 7 centimetri, rispettivamente per velocità uguale o inferiore a 50, 40 e 30 km/h». Gli autori della segnalazione fanno riferimento anche alla presenza di strade che non costituiscono itinerari preferenziali per veicoli di pronto intervento; all’esistenza di una particolare zona del territorio comunale da delimitarsi come zona all’interno della quale qualificare le strade come “residenziali”.
«Requisiti non soddisfatti» «I dossi montati in Via Don Luigi Sturzo non soddisfano le citate condizioni richieste dal legislatore», concludono gli autori del documento, che elencano le loro motivazioni. Quanto alla “zona residenziale”, tale non sarebbe – per i sottoscrittori – Via Don Sturzo. Secondo loro, infatti, le «aree residenziali sono individuabili solo sulla scorta della zonizzazione operata dai singoli strumenti urbanistici» e «il P.R.G. del Comune di Collesalvetti non indica come strada residenziale Via Don Luigi Sturzo», che sarebbe «strada extraurbana secondaria».
Quanto al limite di velocità, «in entrambi i sensi di marcia non è quello corrispondente alle dimensioni dei dossi artificiali fissati sulla pavimentazione stradale». Quanto all’itinerario preferenziale, si legge ancora nel documento, «Via Don Sturzo è di fatto la strada più importante di accesso e di uscita dal centro abitato e non può essere messo in dubbio che essa costituisce un itinerario preferenziale per i veicoli di pronto intervento ovvero di pubblico soccorso di qualsiasi natura: ambulanze, pompieri, polizia e protezione civile». Per questa ragione, per questi cittadini, «i dossi artificiali costituiscono un serio intralcio alle delicate funzioni cui i detti veicoli sono preposti». Fra le altre ragioni esposte nella lettera, il fatto che «le persone invalide che guidano veicoli con adattamenti trovano serie difficoltà di transito nel percorrere l’unica strada per entrare e uscire dall’abitato».
La posizione dell’Amministrazione A fornire una prima risposta ai sottoscrittori della lettera, tramite Collenews, è l’assessore Roberto Menicagli che parla di «problema già affrontato». Menicagli ricorda come «fu proprio a seguito delle richieste di allora da parte della cittadinanza che furono installati questi dossi, spendendo migliaia di euro di soldi pubblici, per mettere in sicurezza il paese».
L’assessore ricorda ai cittadini come «la Provincia dovrebbe a breve riasfaltare la strada». «L’intento mio è quello di mantenere i dossi, ma ricostruirli con una pendenza magari più dolce in maniera tale che le macchine non facciano “il salto” quando ci passano sopra. Senza i dossi ci sarebbe meno sicurezza, sarebbe un invito all’alta velocità. Mi erano stati chiesti i pannelli luminosi al posto dei dossi, ma al momento non ci sono risorse. Per tutelare la sicurezza dei cittadini ritengo di doverli mantenere, ma chiederò alla Provincia di “addolcirne” l’impatto». «Se ritengono opportuno – questo, in conclusione, l’invito di Menicagli ai sottoscrittori della lettera – richiedano un incontro con il comandante della Polizia Municipale o Provinciale. Non sono un tecnico, ma non credo proprio che questi dossi siano stati messi non rispettando le leggi vigenti del codice della strada».
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