carabinieri 2Vicarello Una vera e propria batteria di ladri quella intercettata e bloccata questa notte a Vicarello dai Carabinieri di Livorno. Arrestati 5 cittadini marocchini. Recuperati 700 pannelli fotovoltaici.

 

 

Intorno alle 3, infatti, i Carabinieri del Reparto Operativo di Livorno, coadiuvati dai colleghi della Compagnia, sono riusciti ad intercettare e ad arrestare ben 5 nordafricani, tutti responsabili di furto aggravato in concorso di oltre 700 pannelli solari, del valore stimato in circa 80.000 euro. A finire in manette, 5 uomini di età compresa fra i 29 e i 36 anni, tutti pregiudicati e originari del Marocco, ma residenti da tempo in Italia, tra la Campania e la Puglia.

 

La “trasferta” Toscana aveva lo scopo di asportare un ingente quantitativo di pannelli fotovoltaici che avrebbe fruttato decine di migliaia di euro di guadagno. L’obbiettivo prescelto era stato individuato nel territorio di Cascina, presso una ditta individuale. I nordafricani, però, nel tragitto di ritorno sono incappati in un vasto servizio di controllo del territorio, predisposto dal Comando Provinciale di Livorno e finalizzato a contrastare la recrudescenza dei reati predatori. Un servizio che ha visto impegnate pattuglie del Nucleo Investigativo, del Nucleo Radiomobile e delle Stazioni.

 

I 5 extracomunitari, a bordo rispettivamente di 2 furgoni e 2 auto, giunti all’altezza della Fi-Pi-Li all’uscita di Vicarello, si sono trovati di fronte ad un posto di controllo dei Carabinieri i quali hanno subito intimato l’alt. I cinque, a quel punto, hanno tentato di forzare il posto di blocco e di darsi alla fuga vedendosi tuttavia sbarrare la strada dai mezzi dell’Arma. Solo una delle autovetture con a bordo 2 dei marocchini è inizialmente riuscita a sfuggire al controllo, ma inseguita dai militari, la sua folle corsa si è arrestata pochi chilometri più avanti.

 

Nel corso della successiva perquisizione, i Carabinieri sono riusciti a rinvenire e sequestrare all’interno dei due furgoni il prezioso carico. Una volta in caserma, i cinque stranieri sono stati tutti tratti in arresto e, su disposizione del magistrato, trasferiti presso il carcere delle Sughere. La refurtiva è stata poi riconsegnata al legittimo proprietario.

 

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