Giuseppe CintioStagno Il sindaco Bacci al Consiglio di Frazione di Stagno non le aveva mandate a dire (leggi qui). Non aveva digerito, il primo cittadino, la mossa in autonomia, senza concertazione, del CDF stagnino, congiuntamente a quello di Guasticce, di convocare una riunione sulla questione della permanenza o meno della Caserma dei Carabinieri di Stagno nella frazione. Aveva parlato di «diatribe che con l’interesse generale hanno poco a che spartire e che sembrano invece molto più orientate a creare inutili e falsi allarmismi e a fomentare disagi e scontento per obiettivi maldestri di destabilizzazione». Parole importanti, che non hanno mancato di provocare la replica del presidente, Giuseppe Cintio.

 

«Tutti sapevano» «Dopo il Forum Comunale – così Cintio – noi non abbiamo avuto più notizie e di qui l’esigenza di fare questo incontro congiunto. Dopo esserci confrontati fra noi, ho sentito il presidente del CDF di Guasticce, Del Corso, che ha fortemente aderito all’iniziativa. Inviai una mail a tutti i consiglieri con l’anteprima della convocazione e, ricevuto l’ok, una settimana prima della data della riunione ho protocollato in Comune la convocazione che, come da prassi, arriva al sindaco a tutti gli assessori della Giunta, a tutti i consiglieri comunali e a a quelli dei vari CDF». Come a dire: «tutti sapevano; se c’era qualche problema, poteva esser palesato anche prima».

 

I contatti con l’assessore Il presidente del Consiglio di Frazione conferma di aver inviato la mattina del giorno prima della riunione un sms all’assessore Menicagli, «col quale il rapporto è sempre stato positivo». «Prima gli ho telefonato, ma non mi ha risposto. Non mi sono meravigliato, pensavo fosse impegnato, come è capitato altre volte. Così, dopo gli  ho inviato un sms alle 9:25 della mattina del giorno prima. Lui mi ha risposto che è indispensabile concordare certi incontri precedentemente, ma io gli ho fatto notare che la convocazione, che in Comune a tutti è stata inoltrata, era stata protocollata una settimana prima».

 

L’invito ad “abbassare i toni” Cintio ricorda anche dell’incontro che ci fu all’Interporto sulle criticità idrogeologiche: «accettammo di buon grado l’invito ad abbassare i toni (qualcuno ci ha contestato che li abbiamo abbassati anche troppo), ma a questo punto sembra che chi non vuole abbassare i toni sia qualcun altro, che non manca mai di polemizzare, anche per un normale incontro di CDF».

 

Il ruolo dei Consigli di Frazione «Che il sindaco continuamente ci dica che i CDF non sono obbligatori, che da Livorno (che ha le circoscrizioni, comunque) a Rosignano non ci sono più, che lui li vuole fortemente… Ma come li vuole?! Non gli va bene quello di Stagno? Venga, lo sciolga e spieghi alla cittadinanza il perché. O ci spieghi come lo vuole lui un Consiglio di Frazione; noi agiamo nel regolamento». Una posizione che il consigliere Daniele Pini fa sua. «Quando il sindaco ci dice che siamo politicizzati, ci piacerebbe capire cosa intende. Quattro di noi su sette non sono espressione di un partito, ma di un’associazione. In ogni caso, il cittadino ha il diritto di fare politica; chi tiene al territorio ha il dovere di fare politica per migliorare le condizioni sociali di un luogo. Se “fare politica” significa fare l’interesse dei cittadini, noi facciamo politica. Al momento in cui non farò più l’interesse dei cittadini, mi dimetterò. Se invece “fare politica” significa lanciare la volata a qualcuno, allora respingo al mittente l’accusa: non faccio politica».

 

Gli inviti alla stampa A Cintio non è andata giù nemmeno questa frase del sindaco Bacci: «Forse, se invece di dedicare tempo a invitare la stampa, si fosse alzato il telefono per concordare con il sempre disponibilissimo assessore Menicagli una data, oggi saremmo qui a parlare di un incontro utile e costruttivo, che avrebbe permesso alla comunità di Stagno di essere puntualmente aggiornata». «Le sedute dei Consigli di Frazione – replica Cintio – sono pubbliche, da regolamento. In ogni caso, noi non abbiamo invitato alcun giornalista a quella riunione».

 

La soddisfazione per le rassicurazioni Il presidente del Consiglio di Frazione di Stagno, però, al di là delle polemiche, si compiace della rassicurazione del sindaco sul fatto che «la Caserma resterà a Stagno». «Bastava venisse alla riunione e lo dicesse. O delegasse qualcuno per farlo».

 

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