
Carlo Pepi riceve il Pegaso Alato
«Siamo fortunati ad averti qui». Con queste parole, il Sindaco di Crespina-Lorenzana, David Bacci, ha inaugurato la cerimonia in onore di Carlo Pepi, svoltasi nella Sala Consiliare del Comune. Un tributo a un cittadino illustre che ha consacrato la vita alla tutela dell’arte, distinguendosi come collezionista, mecenate e strenuo difensore dell’autenticità artistica.
Autodidatta dal talento straordinario, Pepi si è affermato come “cacciatore di falsi” grazie a un occhio critico che lo ha portato a smascherare opere fraudolente attribuite a nomi prestigiosi. La sua lista di intuizioni brillanti è lunga: la più celebre risale al 1984, quando fu l’unico nel panorama nazionale e non solo a dichiarare false, con incrollabile certezza, le “teste” attribuite a Modigliani ritrovate nei fossi di Livorno. Analogamente, nel 2017, in occasione della grande esposizione genovese dedicata a Modigliani presso Palazzo Ducale, denunciò nuovamente l’inautenticità di numerose opere esposte come appartenenti all’artista livornese.
La cerimonia, organizzata dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune e il contributo della farmacia comunale, ha visto la partecipazione di numerose figure di spicco del panorama istituzionale e culturale. Tra gli intervenuti, Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio Regionale, Simona Sopranzi, Assessora alle attività produttive, cultura e turismo del Comune di Crespina-Lorenzana, Paolo Pesciatini in rappresentanza della comunità d’ambito, la storica dell’arte Silvia Gullì, il criminologo Claudio Loiodice e personalità quali Gianfranco Menconi e Marcello Mauriziani. Tra il pubblico, anche Pietro Luridiana, uno degli autori della celebre beffa delle “teste” di Modigliani.
Il Comune e la Pro Loco di Crespina-Lorenzana hanno conferito a Pepi due targhe celebrative, riconoscendone pubblicamente il ruolo di promotore della cultura e di custode della bellezza. «Grazie, Carlo, per aver messo a disposizione della comunità il tuo straordinario patrimonio di ricerca», ha dichiarato il sindaco Bacci. «Il nostro obiettivo sarà valorizzare il tuo lavoro e le migliaia di opere che hai raccolto, puntando alla creazione di una fondazione che coinvolga il Comune e la Regione, per dare lustro a questo immenso tesoro. Il tuo operato è una autentica e viva testimonianza di quanto l’arte possa essere al servizio della collettività».
A seguire, La storica dell’arte Silvia Gullì ha sottolineato l’unicità della collezione di Carlo Pepi, che conta oltre 15.000 opere, tra dipinti, disegni, taccuini e documenti autografi. Un insieme che abbraccia più di un secolo di storia dell’arte, dai Macchiaioli alle avanguardie del Novecento fino ai giorni nostri. «Un archivio di valore inestimabile per gli studi e per i ricercatori», ha sottolineato Gullì, aggiungendo: «Molti degli artisti che ha sostenuto, oggi celebrati, devono a lui il loro primo riconoscimento».
Le sue due ville a Crespina, scrigni di questa straordinaria raccolta, sono prova della lungimiranza di un uomo che, nel corso della sua vita, è diventato un punto di riferimento per numerosi artisti instaurando con loro rapporti diretti e duraturi: insieme alla sua collezione, egli rappresenta un archivio vivente di inestimabile ricchezza.
«Carlo Pepi è un uomo esemplare perché incarna lo spirito dell’articolo 9 della nostra Costituzione che promuove lo sviluppo della cultura e tutela il patrimonio storico e artistico come bene collettivo», ha dichiarato l’Assessore Paolo Pesciatini. «Egli ha fatto della sua vita una missione per l’arte, mettendo la sua conoscenza al servizio della comunità e di tutti coloro che desiderassero avere un contatto diretto con le opere da lui raccolte nel tempo. Oggi le istituzioni, le rappresentanze locali e i numerosi presenti sono qui a stringersi intorno alla sua persona, riconoscendone il valore». Il criminologo e scrittore Claudio Loiodice ha poi ricordato l’importanza di Pepi e del suo lavoro in parallelo alla Fondazione Caponnetto, definendolo un paladino della giustizia e della legalità.
Il momento culminante della mattinata è stata la consegna del Pegaso Alato, simbolo della Regione Toscana, da parte del Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo: «Sono qui perché Carlo è espressione dell’essenza della Toscana: terra di arte, di cultura, di bellezza, che su questi pilastri ha stabilito i propri valori. In un’epoca in cui crescono gli egoismi e le libertà sembrano affievolirsi, investire nell’arte significa costruire coscienza critica e sfidare il pensiero dominante. Carlo Pepi rappresenta in maniera plastica cosa vuol dire prendersi cura della propria comunità. Ha aperto le sue case, facendo conoscere quel patrimonio artistico che, senza il suo impegno, sarebbe rimasto inaccessibile. La sua battaglia per rendere l’arte fruibile a tutti è una battaglia di civiltà».
Infine, Gianfranco Menconi, medico e amico fraterno di Pepi, ha ricordato i sacrifici e le difficoltà che l’hanno accompagnato, ma anche la forza della sua visione: «Ha sempre agito senza cercare guadagni personali, affrontando le sue battaglie in solitudine. Certo, quando poi le sue denunce iniziavano a trovare credibilità, si accodavano tutti, come per la vicenda delle teste di Modigliani. Ma nell’attesa, lui era solo. Eppure nel tempo non sono mancati importanti riconoscimenti, come la laurea honoris causa in Storia dell’Arte conferitagli negli Stati Uniti e la collaborazione con James H. Beck, critico d’arte di fama mondiale, che lo ha nominato direttore della sezione Falsi e Contraffazioni di ArtWatch International, associazione dedicata alla tutela delle opere d’arte. Carlo Pepi non è solo un appassionato di arte; è una figura straordinaria».
A seguito di numerosi interventi da parte del pubblico, il Sindaco David Bacci, a conclusione della giornata, ha ribadito l’impegno verso un progetto chiaro e ambizioso, volto a dare continuità all’operato di Pepi per rendere la sua raccolta godibile a chiunque.

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