Vicarello –Un’ondata di allegria, colori e tradizioni ha invaso il paese in occasione del 25° anniversario del gruppo folkloristico “Ir Barroccio Fiorito”, una delle realtà associative più rappresentative della frazione. Durante il fine settimana del 18 e 19 maggio Vicarello ha accolto gruppi provenienti da diverse aree italiane in due giorni indimenticabili di festeggiamenti, per celebrare il mestiere del barrocciaio e le antiche danze popolari.

In particolare, gli ospiti di quest’anno sono arrivati da cinque diverse regioni: dalla Lombardia con il gruppo Brighella di Bergamo, dal Veneto con il gruppo Fodom di Belluno, dalla Valle d’Aosta con i Lou Tintantamaru di Cogne e i Les Badochys di Courmayeur, dal Trentino e dalla Toscana con il gruppo “Battitori di Grano” di Usigliano di Lari, “Gigetto del bicchiere” dall’Abetone e i “Fienaioli maggenghi” di Vicarello. Inoltre  una rappresentanza del gruppo Aizemponeri con l’ex presidente Ivo Morandini, ha partecipato alle celebrazioni. A fare da colonna sonora all’evento, la banda trentina Konisberger Musikaten.

Le celebrazioni.

La kermesse è iniziata sabato pomeriggio con la riunione dei gruppi folkloristici accorsi appositamente per l’evento a Mortaiolo per sfilare attraverso le vie del paese.  Alle 18.00 il corteo, partito da Via di Mortaiolo, ha attraversato Via Galilei e Via Marconi, intrattenendo i presenti con  esibizioni di musica e danza. Guidati dai barrocciai di Vicarello, i partecipanti hanno poi raggiunto l’area feste del paese, dove un tripudio di musica e danze, accompagnato  dalle fisarmoniche, ha animato la serata.

Il culmine della giornata di sabato è stato segnato alle 19:30 dalla rogazione dei campi, antico rito di benedizione per propiziare il raccolto, officiato da Don Antonio. Questo cerimoniale, carico di significato storico e culturale, ha riportato alla memoria le antiche pratiche agricole della regione, sottolineando il legame profondo tra il territorio e le sue tradizioni. Successivamente, sotto il grande tendone allestito a Vicarello, si è svolta la cena del 25° anniversario.

Il sindaco, Adelio Antolini, ha dato il benvenuto a tutti i partecipanti, esprimendo il suo orgoglio per l’evento e ringraziando tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione. La serata è proseguita con le esibizioni dei gruppi folkloristici, che hanno intrattenuto il pubblico con danze e musiche tipiche fino alla spaghettata di mezzanotte, un momento di convivialità che ha unito tutti i presenti.

I festeggiamenti sono proseguiti  anche nella giornata di domenica, con il concerto della banda trentina “Koingsberger Musikaten” all’anfiteatro del paese e la messa in costume tradizionale nella Chiesa di San Jacopo alle 11:30. Dopo la celebrazione, i partecipanti si sono ritrovati per un pranzo conviviale, durante il quale si sono scambiati storie, tradizioni e doni. Il pomeriggio è stato dedicato alle esibizioni folkloristiche, che hanno visto i gruppi alternarsi sul palco fino alle 18:00. Inifine a giornata si è conclusa con il dolce e il canto della fienagione, un rito che celebra il lavoro nei campi e la raccolta del fieno, simbolo della vita rurale di Vicarello.

Un quarto di secolo di storia e tradizioni

“Ir Barroccio Fiorito” è nato il 25 luglio 1999, dall’idea di Nicola Cerretini ed Enrico Massei, con l’obiettivo di rievocare le tradizioni lavorative di Vicarello, in particolare il mestiere del barrocciaio. Questo ruolo, fondamentale nel trasporto di materiali da costruzione lungo la via Emilia, ha lasciato un segno profondo nella storia locale. I costumi del gruppo, fedelmente ricostruiti sulla base di documenti storici, hanno riportato in vita l’abbigliamento dei barrocciai di fine ‘800 e inizio ‘900, con i caratteristici colori rosso e nero, indossati nei giorni di festa. La caratteristica del barrocciaio era la fuciacca, la cintola che si metteva ai pantaloni, e il pezzolino del barrocciaio, annodato con la fede nuziale e il cappello di feltro nero decorato con penne d’uccello e nastri multicolori appesi nel giorno del matrimonio.

Le parole del fondatore

Così Nicola Cerretini, presidente del gruppo, a Collenews.it:

«Noi siamo prima di tutto portatori di tradizione e storia. Durante i nostri spettacoli, riproponiamo i balli antichi che facevano i nostri avi, come le mazurche, le quadriglie e gli stornelli. Il nostro obiettivo è mantenere vive queste tradizioni, trasmettendo alle nuove generazioni l’amore per la nostra cultura e le nostre radici».

Nicola ha poi espresso la sua gratitudine per la riuscita dell’evento: «Non ho parole per esprimere la mia gratitudine e riconoscenza per questa meravigliosa festa che ci ha uniti in questi due giorni nonostante le difficoltà. Vicarello si è vestita a festa come una sposa di altri tempi, con il rosso e il nero a dominare sotto un cielo azzurro. Il paese ha trionfato sotto ogni punto di vista, dai negozianti alla popolazione, sia con offerte che con abbellimenti di strade, piazze e case. Grazie alla proloco e al comune di Collesalvetti, e un ringraziamento speciale ad Alessandra Pucciarelli per i fantastici fiori donati ai gruppi. Vedere quattro pullman provenienti dalla Valle d’Aosta, Trentino, Lombardia e Veneto ha reso Vicarello una vera località turistica».

Un futuro di tradizioni

La celebrazione del 25° anniversario non è solo un tributo al passato, ma anche un impegno per l’avvenire. Vicarello, con il suo cuore pulsante di storia e folklore, dimostra con il gruppo folkloristico “Ir  Barroccio Fiorito” come la tradizione e la storia possano unire una comunità e le generazioni che la caratterizzano, regalando momenti di gioia e condivisione,  guardando con speranza ed entusiasmo al futuro.