Collesalvetti “Passa all’unanimità, trenta voti su trenta consiglieri presenti nell’aula del Consiglio regionale, la norma proposta dalla Giunta toscana sulle cooperative di comunità. Aiuterà – si legge in un comunicato – a promuoverne il ruolo o la messa disposizione di beni comuni della Regione o di altri enti ora poco o per niente utilizzati. E intanto a breve, dopo la prima sperimentazione dell’anno scorso, si appresta ad uscire un secondo bando, per finanziare altri progetti“. È quanto si legge in una nota della stessa Regione Toscana.
«Le cooperative di comunità vanno messe in rete», sottolinea l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli. “È stato lui – si legge ancora nella nota regionale – a proporre la modifica alla legge 73 del 2005 sullo sviluppo del sistema cooperativo della Toscana approvata (ieri) dal Consiglio regionale. «Occorre – spiega ancora Bugli – dare alle cooperative di comunità dei servizi e una via d’accesso facile. C’è bisogno di questa legge, ma serve anche una norma nazionale e per questo proporrò una discussione e poi una proposta di legge in Parlamento per una legge nazionale».
LE COOPERATIVE DI COMUNITÀ “Quelle di comunità sono cooperative speciali, di cui fanno parte tutti gli abitanti (o quasi) di un borgo. Fino all’anno scorso la più famosa in Toscana era quella del Teatro Povero di Monticchiello, paese del senese colpito dalla crisi della mezzadria all’inizio degli anni Settanta e che allora ha scelto di aggregarsi intorno ad un’idea di teatro di piazza che costituisce oggi un’economia importante per i residenti”.
“A dicembre del 2018, su spinta anche del bando della Regione che ha messo a disposizione poco meno di un milione e duecento mila euro e finanziato venticinque esperienze (poi diventate ventiquattro), molte altre cooperative sparse in Toscana sono nate, si stanno costituendo o si sono fatte nel frattempo conoscere. Molte sono per lo più animate da giovani e donne, da gente che magari ha studiato e vuole provare a mettere a disposizione le proprie capacità nel posto in cui è nata e non essere costretta invece ad andarsene“.
“C’è chi punta al turismo sostenibile o alla valorizzazione dell’ambiente o dei beni culturali del posto. C’è chi pensa all’agricoltura, alla pesca o alla promozione di eccellenze enogastronomiche. Si creano così occasioni di lavoro e si mettono insieme attività economiche che da sole non avrebbero più la forza per andare avanti, da rilanciare magari attraverso le opportunità offerte dalla rete e collegamenti ad internet veloci che la Regione Toscana, con risorse proprie e dell’Europa, ha portato anche nei borghi e paesi più sperduti, laddove il privato aveva rinunciato ad investire. Tutte sono poi pronte ad investire gli utili in servizi ai residenti o per la manutenzione di sentieri, strade, arredi urbani ed altri beni comuni”. Un’opportunità anche per le frazioni del territorio colligiano?
“Finanziare in ventitré diversi Comuni ventiquattro cooperative e i loro progetti – conclude la nota regionale – è stato un modo per provare ad invertire il trend di spopolamento e impoverimento delle aree più marginali della Toscana. Ma non riguarda solo le aree interne. Le cooperative di comunità possono infatti diventare uno strumento utile e potente – e la legge appena approvata ne riconosce il ruolo – anche nelle aree metropolitane e nelle periferie urbane. La possibilità di essere soci di una cooperativa si allarga inoltre anche agli enti del terzo settore e onlus. Visto il successo del primo bando, all’indomani dell’approvazione della legge regionale di modifica si prevede ora l’approvazione di uno specifico avviso pubblico, finanziato per 740.000 euro, in modo da garantire il sostegno a nuove cooperative di comunità attivate nel territorio regionale“.
Segui Collenews su Facebook, clicca “mi piace” qui
Seguici su Twitter, clicca qui
Segui le notizie su Instagram, clicca qui