Vicarello Esaminare le dinamiche della trasformazione digitale nel settore agricolo e discutere delle politiche necessarie per accompagnare queste trasformazioni“: questo l’obiettivo del seminario internazionale Ocse svoltosi a Roma presso il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e in cui la Toscana ha presentato le principali iniziative in questo ambito. A renderlo noto la Regione Toscana.

“Nel corso del workshop che si è basato su un report dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sull’innovazione digitale in agricoltura, i tecnici della Regione – si legge in una nota – hanno illustrato misure e azioni utilizzate per favorire la digitalizzazione“.

“In particolare le azioni e gli incentivi adottati sin qui – prosegue la nota – si sono tradotti nella messa a rete e nella condivisione di tutte le banche dati esistenti e di quelle che, grazie alla rivoluzione apportata dalle nuove tecnologie e in particolare dalle nuove tecniche di telerilevamento, sono in fase di implementazione. Un flusso di dati che permetterà di monitorare il nostro territorio con una precisione assoluta, fornendo quindi una base imprescindibile per la scelta delle politiche legate all’agricoltura, all’ambiente ed al paesaggio (basti pensare ai notevoli vantaggi ambientali grazie alla riduzione dei consumi di risorse energetiche e idriche e l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi)”.

“La Regione Toscana, tramite la Direzione Urbanistica, è inoltre fortemente impegnata nell’acquisizione e valorizzazione di tutte quelle tecnologie relative ai processi di telerilevamento, strettamente legate alla precision farming“.

“Nel corso del seminario si è inoltre evidenziato che le iniziative relative alle opportunità fornite dalla innovazione digitale della nostra Regione vanno proprio nella direzione indicata, a partire dalla “Comunità della Pratica sull’agricoltura di precisione e sulla digitalizzazione del settore agricolo e agroalimentare. Si tratta di una realtà di recentissima costituzione, un’iniziativa che ha già ricevuto un significativo riscontro territoriale con 61 manifestazioni di interesse da attori regionali provenienti da diverse realtà: imprese, centri di ricerca, società di servizi, agricoltori, cooperative, ecc, e che avrà come prossimo step la firma di un accordo di collaborazione”.

La Toscana – prosegue la nota – partecipa inoltre alla Piattaforma della Rete Eriaff (la rete delle Regioni Europee per l’Innovazione in Agricoltura, Alimentazione e Foreste, di cui la nostra regione è capofila) che ha messo assieme le Regioni d’Europa più sensibili all’esigenza di sviluppare sinergie a livello interregionale e stimolare l’avvio di progetti di innovazione con una base il più possibile condivisa. La Toscana ha poi promosso e coordina il partenariato europeo S3 (Smart Specialization Strategy) sull’agricoltura ad alta tecnologia (High Tech Farming), nell’ambito della Piattaforma S3 Agroalimentare coordinata dal JRC (Joint Research Center) di Siviglia. Tramite la Partnership S3 la Toscana e i suoi partner stanno creando una dimensione interregionale nelle iniziative che nascono dai territori coinvolti. Siamo ancora in una fase pilota – precisano da Firenze – ma le premesse sono molto interessanti e molte realtà imprenditoriali si sono dimostrate disponibili ad aprirsi in collaborazioni che altrimenti non sarebbero state possibili”.

“Infine – conclude la nota – sempre nell’ottica della innovazione digitale e della condivisione di dati nella agricoltura di precisione, la Toscana sta puntando molto anche sulle strutture “dimostrative”, le cosiddette “Demofarm, come le Tenute di Cesa e di Alberese di Terre Regionali Toscane, dedicate alla sperimentazione e ai processi di sviluppo. La nostra Regione è infatti anche partner del progetto Nefertiti, all’interno del programma Horizon 2020, che mira a creare un network europeo di aziende dimostrative. La necessità di passare da un’esperienza di collaborazione ad una vera e propria cooperazione nella gestione dei dati in agricoltura è stata sottolineata da delegati di vari Paesi, ed è stata ripresa dall’Ocse, nella persona della prof.ssa Margherita Russo, vicepresidente del gruppo di lavoro dellOcse su Politica dell’innovazione e della tecnologia (Oecd Working Party on Innovation and Technology Policy)”.

 

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