Colognole Ormai da anni è diventato un rito. E così anche ieri, in occasione del 25 aprile, moltissime persone si sono ritrovate presso l’area polivalente “Carlo Lenzi” di Colognole per apprestarsi a partecipare alla tradizionale Camminata della Pace per celebrare la ricorrenza del 74° anniversario della Liberazione d’Italia. Il clima, forse addirittura un po’ troppo caldo, ha agevolato la partecipazione alla camminata che, come da tradizione, si è protratta sino alle Fonti dell’Acquedotto Leopoldino. Insomma, una giornata all’insegna della natura e della storia, del “vivere il territorio“, della socialità… Ma anche una giornata densa di significato politico, come ha sottolineato nel suo intervento pomeridiano, il sindaco Lorenzo Bacci (che aveva avviato il corteo in mattinata dopo il taglio del nastro in fascia tricolore: per lui l’ultima volta stante il mandato in scadenza e le vicine Elezioni Amministrative).
IL DISCORSO DEL SINDACO «Tutta una serie di associazioni – ha ricordato Bacci dal palco dell’area polivalente – durante l’epoca del fascismo non avevano nemmeno cittadinanza in questo Paese. Non esistevano più gli Scout (erano stati trasformati in un’altra cosa); non mi risulta esistessero associazioni come la Pubblica Assistenza… Figuriamoci se poteva esistere un’associazione di solidarietà con un popolo lontano dall’Italia! Se tutto questo avviene oggi in Italia, avviene perché siamo una Repubblica democratica, costituzionale. E se avviene anche che qualcuno, come accaduto a Milano, abbia la possibilità di srotolare un manifesto nel quale si inneggia a Mussolini, forse questo avviene perché siamo una Repubblica democratica che consente anche troppo. Nessuno rimpiange Mussolini e chi lo fa è ignorante rispetto alla storia di questo Paese, non ci sono altre interpretazioni possibili». Il sindaco ha poi ringraziato chiunque ha collaborato alla realizzazione dell’iniziativa e ricordato anche un altro «appuntamento importante»: quello di luglio relativo alla Liberazione di Collesalvetti.
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