Collesalvetti Le finalità e l’attività di una delle realtà associative maggiormente operative sul territorio: il comitato Collesalviamo l’Ambiente. Questo quanto illustrato, nel suo intervento, da Paolo Schiavon nell’ambito del dibattito “Le comunità nel nostro territorio“ organizzato alla Festa de l’Unità di Collesalvetti conclusasi lo scorso week end. Schiavon, intervistato dal direttore di Collenews Diego Vanni, ha avuto modo di parlare anche quello che sarà il rapporto con un’eventuale nuova Amministrazione in vista delle elezioni Comunali colligiane che avranno luogo nel 2019.
LA SENSIBILITÀ AMBIENTALISTA IN ZONA COLLIGIANA Nella prima parte dell’intervista Schiavon è stato interpellato in merito al riscontro che il comitato fino ad ora ha ottenuto in termini di partecipazione e su quanto sia intensa la “sensibilità ambientalista” della cittadinanza colligiana. «Noi siamo operativi da due anni e mezzo – così Schiavon – e devo dire che certamente sui temi ambientali e su eventuali disagi ad esso connessi si riesce a smuovere e a far discutere la gente. Noi, per chi non lo ricordasse, siamo infatti nati per la famosa questione della centrale a biomasse sulla 555 e ad oggi contiamo circa 1000 soci che contribuiscono in maniera più o meno significativa alle nostre attività. Possiamo quindi dire che siamo senz’altro una grande realtà nel territorio del Comune di Collesalvetti. L’ambiente dovrebbe essere il motore del mondo, quell’aspetto che ci consente di garantire ai nostri figli la continuazione di quello che abbiamo trovato noi».
LE MALEODORANZE A STAGNO In seguito Schiavon ha fatto il punto sulla questione maleodoranze a Stagno e sugli interventi prescritti dal Ministero dell’Ambiente all’interno della Raffineria, descrivendo anche quello che è stato l’operato del comitato su questo frangente. «La questione per noi rappresenta una svolta – così l’esponente del comitato – nei rapporti istituzionali e nella fattispecie con l’Amministrazione e gli enti preposti. Ad oggi abbiamo fatto un passo avanti perché ci siamo impegnati a discutere serenamente della questione e abbiamo sollecitato l’Amministrazione Comunale di Collesalvetti, che finalmente ha aperto al nostro comitato e Arpat rispetto ad un idea che noi avevamo avuto. Alcuni interventi porteranno secondo noi e secondo i tecnici ad un miglioramento della situazione ambientale di Stagno a livello di emissioni in atmosfera. Noi avevamo pensato che fosse necessario verificare questa cosa andando a vedere anche la situazione precedente agli interventi, ma non tanto a livello strumentale, quanto dal punto di vista della percezione dei cittadini. Volevamo sapere se questo impegno profuso da parte delle istituzioni e dagli enti preposti fosse effettivamente riscontrato dai cittadini. Da questo è partita una campagna di rilevamento attraverso schede e abbiamo trovato cittadini che si impegnano giornalmente una sorta di indagine. Questo ci permetterà di vedere se l’impegno delle istituzioni e delle aziende del territorio porterà qualche risultato».
«UN’AREA CRITICA» A Schiavon è stato anche richiesto un giudizio sui piani di monitoraggio dell’aria. «Noi non siamo tecnici – ha affermato Schiavon – e non li vorremmo fare. Arpat è lo strumento preposto dalla Regione Toscana e ci dobbiamo fidare. Rispetto alla situazione precedente, la nuova centralina fa indagini su inquinanti più attuali ed importanti e che potrebbero essere connesse alla percezione delle maleodoranze a Stagno: parliamo del benzene, dell’ossido di azoto, dell’idrogeno solforato e dell’anidride solforosa. In più questa centralina rileva le polveri sottili, cosa importante data la grande pressione di traffico che c’è sulla frazione. Dobbiamo dire in assoluta tranquillità che – sia durante la campagna di monitoraggio con mezzo mobile, che dopo con l’installazione della centralina fissa i cui dati sono visibili sul sito di Arpat e per i quali il Comune, su nostra sollecitazione, ha installato un monitor al centro civico di Stagno – i dati sono sempre stati al di sotto dei limiti previsti per legge. Ma questo non ci fa stare completamente tranquilli perché leggendo quei dati alcuni giorni troviamo dei piccoli picchi che, non raggiungono un livello d’allarme ma sono un segnale del malfunzionamento di qualcosa. In quest’area è comunque sempre presente un’incidenza di tumori abbastanza elevata. Come comitato Collesalviamo l’Ambiente abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale e ad Arpat che la Regione si faccia carico della bonifica dell’area Livorno Nord-Collesalvetti, peraltro definita come sito di interesse nazionale. Chiediamo quindi che la Regione Toscana elabori un progetto ad hoc per questa situazione».
«TROPPI MEZZI PESANTI CIRCOLANO SUL TERRITORIO» Il direttore di Collenews, Diego Vanni, ha poi chiesto a Schiavon quali sono gli altri fronti che impegnano il comitato Collesalviamo l’Ambiente. «I fronti sono quelli dell’ambiente in generale – ha risposto l’esponente del comitato – con particolare attenzione per la salvaguardia del territorio, in quanto su questo fronte stanno succedendo delle cose che a noi non piacciono per niente. Ci occupiamo inoltre di qualità della vita e a tal proposito ci tengo ricordare che il nostro Comune ha concesso nel tempo una significativa porzione di territorio, troppo forse, ma necessario per infrastrutture. Avevamo bisogno di una superstrada, una autostrada, si sono rinnovate le ferrovie… Nonostante si sia dato tutto questo in mano alla logistica e alla possibilità del movimento il nostro territorio comunale registra un grosso carico di traffico di mezzi pesanti, di gran lunga superiore a quello dei Comuni limitrofi e persino superiore a quello della Città di Livorno. Ci sono parecchi camion che continuano a passare per le nostre frazioni e questo per noi è inammissibile. Quando si porrà la possibilità sottoporremo questa problematica all’attenzione delle forze politiche. Altri temi che ci stanno a cuore sono anche quelli del consumo del territorio e della messa in sicurezza idraulica, come nel caso della piana di Guasticce».
IL RAPPORTO CON LE ISTITUZIONI E LA POLITICA Vanni ha poi chiesto a Schiavon un giudizio in merito ai rapporti del comitato con le istituzioni e alle sue aspettative in vista delle prossime elezioni amministrative nonché sul rapporto che il comitato avrà in futuro con le varie forze politiche. «Grazie alla nostra tenacia – ha spiegato Schiavon – siamo riusciti ad ottenere una certa credibilità e disponibilità da parte di vari enti. Noi abbiamo sempre detto che non siamo “terroristi” o “destabilizzanti” di nessuno o di niente. Avremmo voluto essere interlocutori della politica dell’Amministrazione Comunale con le nostre conoscenze e con il nostro impegno civile di tutti i giorni. Noi abbiamo dei consulenti del calibro di direttori di centri tumori, chimici… non siamo degli sprovveduti. Venendo ai nostri rapporti col Comune di Collesalvetti posso dire che noi, come comitato, abbiamo fatto numerose interrogazioni e interpellanze al sindaco e quest’ultimo, nonostante lo statuto del Comune preveda questa possibilità per i cittadini, non ci ha mai risposto. Ci siamo in seguito rivolti al difensore civico della Regione Toscana e l‘Amministrazione ci ha così risposto. Questo è successo più di un anno e mezzo fa; successivamente siamo passati ad una collaborazione. Con la Regione Toscana abbiamo avuto un cattivo impatto inizialmente. Rapporto che si è poi invece “stemperato” quando l’assessore Fratoni nel corso di un dibattito a cui ho partecipato presso la Festa de L’Unità di Vicarello, ci ha invitato come comitato ad un incontro in Regione. Per il futuro, in vista delle Amministrative, quello che ci aspetta è un impegno importante. Noi con la prossima Amministrazione e con tutte le forze politiche vorremmo strutturare un confronto su alcuni temi, come ad esempio la questione rifiuti. Chiederemo una partecipazione “vera” su vari temi».
IL “PORTA A PORTA” In conclusione Schiavon ha fornito invece la sua posizione sul progetto di raccolta porta a porta dei rifiuti. «Il porta a porta sicuramente consente di raggiungere un livello di differenziazione importante – ha spiegato Schiavon – e in Toscana abbiamo l’esempio lampante del Comune di Capannori che è stato uno dei primi a mettere in campo questo sistema. Io non so dire onestamente se il “porta a porta” sia il sistema migliore, ma ovviamente questo sistema è migliore dell’inerzia. Noi nel territorio del Comune di Collesalvetti abbiamo una differenziazione pari al 43% di cui oltre il 10% è dato dagli sfalci: questa situazione non è soddisfacente e noi comunque sappiamo per certo che il porta a porta consente un aumento sostanziale della raccolta differenziata. Per mettere in campo questo progetto sarà necessario un maggiore coinvolgimento dei cittadini e una grande opera di sensibilizzazione in quanto non si tratta di “buttare tutto vicino al cassonetto” ma di svolgere un lavoro per il bene del territorio».
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