Roma 2, giugno, Festa della Repubblica. A Roma la consueta celebrazione per ricordare la fondamentale ricorrenza istituzionale. Era infatti il 2 giugno del 1946 quando si tenne lo storico referendum istituzionale nell’ambito del quale gli italiani furono chiamati a scegliere quale forma di governo dare al Paese. Vinse la Repubblica. Una Repubblica, la nostra, che ha passato mille perizie in questi decenni di storia e momenti, pur non drammatici, di grande tensione istituzionale.

Come nelle settimane scorse riguardo la formazione del nuovo Esecutivo. Governo che ora c’è ed ha ovviamente preso parte alle celebrazioni: si è evitata così la figuraccia internazionale di una celebrazione per il 2 Giugno senza il Governo della Repubblica. Il Governo guidato dal prof. Giuseppe Conte ha giurato ieri al Quirinale e ora attende il voto di fiducia del Parlamento.

Ma alle celebrazioni per il 72° Anniversario della fondazione della Repubblica, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarellaera presente anche una delegazione di sindaci della Provincia di Livorno, fra cui, in rappresentanza del Comune e della comunità colligiana, il sindaco Lorenzo Bacci.

«Grande emozione. Grandissima – commenta Bacci – . L’onore di sentirsi parte di una comunità che ha saputo rialzarsi da situazioni disastrose, che ha saputo generare progresso e innovazione, che ha saputo contribuire in modo decisivo al processo di formazione dell’Unione Europea, come nuovo orizzonte di pace, diritti e libertà. Manteniamo e difendiamo l’orgoglio nazionale, pur in una fase difficile come quella che stiamo vivendo! Per me è stato bellissimo esserci, proprio quest’anno (il suo ultimo di mandato da sindaco, ndr).  È stato bellissimo cantare l’inno nazionale, mentre rappresentanti delle Istituzioni ben più importanti se ne stavano con la bocca ben abbottonata. È stato emozionante vivere la cerimonia del 2 Giugno, la Festa della nostra Repubblica, seduto nel palco di fronte al Presidente Sergio Mattarella, esempio di virtù e di rispetto per le nostre Istituzioni e per la nostra comunità. Per me è stata la prima e sarà anche l’ultima volta in cui ho l’onere e l’onore di essere presente come sindaco, insieme a altri 300 colleghi che, come me, ogni giorno, danno tutto per provare a migliorare il contesto in cui viviamo: servire il Paese è ciò che di più alto avrei mai potuto immaginare di vivere nella mia vita. E, nonostante l’enorme impegno che comporta, sono grato di questa grande opportunità che ho avuto per servire il mio Paese. Viva l’Italia! Viva la nostra Repubblica!»

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