Stagno Una giornata di discussione e messa a fuoco sulle tematiche ambientali. È quanto organizzato da Arpat per la giornata di ieri, giovedì 31 maggio.
A seguito delle criticità emerse dopo l’alluvione del 10 settembre 2017, in particolare per le maleodoranze diffuse di idrocarburi a Stagno, Arpat avviò il 15 settembre 2017 una campagna di misurazione straordinaria in Via della Costituzione nella frazione di Stagno, appunto, vicino alla scuola “G. Rodari”, “in un contesto urbano di vicinanza alle fonti potenzialmente emittenti, quali la Raffineria Eni – sottolinea l’agenzia regionale in un comunicato stampa – che è a circa 500 metri di distanza verso ovest”.
“Al momento dell’evento – si legge ancora nella nota – questo territorio non disponeva di centraline utili a monitorare situazioni del genere, che anche su tempi brevi potrebbero determinare un superamento degli standard di qualità dell’aria a causa di fattori locali e determinare eventuali problematiche sanitarie connesse“.
Grazie ad un accordo sottoscritto da Regione Toscana, Comune di Collesalvetti, Provincia di Livorno ed Eni (Deliberazione RT 1125/2016) dal 1° gennaio 2018 è stata attivata una centralina di monitoraggio della qualità dell’aria a Stagno, con strumentazione conforme alla normativa per i parametri PM10, PM2,5, monossido di carbonio, biossido di azoto, biossido di zolfo, benzene, idrogeno solforato, i cui dati sono validati da Arpat e pubblicati quotidianamente sul proprio sito dalla fine di febbraio 2018.
“La campagna straordinaria di monitoraggio – si legge ancora nel comunicato di Arpat emesso a margine dell’ervento di ieri – è stata svolta in parallelo alle attività di ripristino delle normali condizioni dello stabilimento ENI secondo metodi e criteri definiti dalla normativa sulla qualità dell’aria. Si precisa tuttavia che l’indagine condotta non può costituire una misurazione indicativa della qualità dell’aria, come previsto dal D.Lgs 155/2010, visto che il periodo indagato non rientra nei criteri di stagionalità prescritti dal decreto, ma può comunque fornire una fotografia precisa dello stato di qualità dell’aria nella zona, per i parametri monitorati nel periodo oggetto di studio dal 15 settembre al 23 ottobre 2017 e dal 28 ottobre 2017 al 07 febbraio 2018″.
“La campagna – conclude la nota dell’agenzia – ha restituito indicatori a breve termine che, per quanto attiene monossido di carbonio, biossido di azoto, biossido di zolfo, benzene, toluene e xilene, rispettano i limiti previsti dalla normativa vigente in materia di qualità dell’aria (D.Lgs. 155/2010) per la protezione della salute umana. Anche per quanto riguarda il PM10, il valore limite giornaliero di 50 μg/m3 è risultato sempre rispettato. A livello indicativo sono state acquisite anche informazioni su idrocarburi non metanici e su alcuni parametri anemometrici. I livelli di concentrazione rilevati nel periodo di svolgimento della campagna sono stati anche confrontati con i valori rilevati nello stesso periodo presso le centraline di rete regionale presenti nel territorio del Comune di Livorno; da tale confronto si sono potute osservare differenze significative in relazione a:
- livelli di concentrazione del biossido di zolfo per cui i valori di picco orario e la massima giornaliera registrata presso il sito di Stagno sono sensibilmente superiori a quelli rilevati presso la centralina di LI-La Pira;
- livelli di concentrazione delle polveri PM10 osservati nel corso di 18 giorni di campionamento, che risultano in linea con la stazione di LI-Carducci mentre sono sempre superiori rispetto ai valori rilevati presso le stazioni di tipo urbana fondo di LI-La Pira e LI Cappiello”.
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