Collesalvetti Della morte di Stefano Corti vi abbiamo già dato notizia su queste pagine. Adesso a parlare a Collenews è il fratello Massimo, che a questa testata traccia un ricordo di quel colligiano doc che adesso ha lasciato il figlio, i parenti tutti e l’intera comunità colligiana.

LA CORTI BUS…«Stefano – ci racconta Massimo – è nato a Collesalvetti, è stato una figura storica del paese; nelle iniziative “c’era sempre il suo zampino”. Il suo impegno per il territorio si è dispiegato anzitutto con l’attività dei pullman. La rimessa è sempre là: fra la scuola media e la zona delle piscine. Quanti ricordi! L’attività, nella quale Stefano ha dato tutto sé stesso, nacque con mio padre Lovanio e suo fratello Carlo nel lontano 1964. L’azienda di pullman “Corti bus” ha significato molto per il territorio, anche in passato».

«All’epoca c’erano infatti dei lavoratori che abitavano a Collesalvetti e che usufruivano di questi pullman per andare a lavorare negli altri paesi e a Livorno: c’era chi utilizzava i bus della Corti per andare a lavorare in CMF, chi per andare alla Raffineria Eni di Stagno e chi ancora utilizzava i nostri pullman per il trasporto scolastico». Lavoro, scuola, ma… non solo. «I bus della famiglia Corti servivano anche per portare le persone al mare – ci racconta Massimo – e per fare gite la domenica. In questa attività di famiglia Stefano ha dato tutto sé stesso, impiegano anni della sua vita: dagli anni’80 fino alla metà degli anni ’90, dopo di che è confluito in un’altra società».

E NON SOLO… «Mio fratello però – ci racconta ancora Massimo – era impegnato non solo nel lavoro, ma a tutto tondo per il paese: ha contribuito ad organizzare le corse di rally negli anni ’70. Nel paese ha fatto di tutto di più. Ricordo il suo impegno del Consiglio di Frazione, del quale è stato vicepresidente. E ancora: il tempo che ha dedicato ai Giochi Rionali, che ha coorganizzato per anni, alle corse podistiche, a quelle coi carretti… E ancora: il tempo e le energie che ha dedicato ad organizzare la sagra dell’uva e quella della salsiccia, così come i Giochi senza quartiere e poi i raduni per auto con la Scuderia Don Chisciotte».

Un impegno a 360 gradi che la sua comunità non dimenticherà.

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