Vicarello Questione mense scolastiche, Rifondazione Comunista fa appello per non far smantellare i centri cottura di Vicarello e Stagno. L’appello è stato formalizzato mediante una lettera indirizzata al sindaco Lorenzo Bacci, alla presidente del Consiglio Comunale Irene Visone e ai presidenti dei Gruppi Consiliari di Collesalvetti.
«Dopo una lunga battaglia, giusta e ricca di previsioni drammaticamente concretizzatesi nei mesi scorsi, sulla questione della privatizzazione del servizio mensa delle scuole comunali, purtroppo persa – ci annuncia il segretario di Rifondazione Comunista Collesalvetti Alberto Benedetti – abbiamo prodotto un appello, a nostro avviso di buon senso, di non smantellamento delle cucine comunali di Stagno e Vicarello.
«Speriamo di poter trovare all’interno dei capogruppo, una sensibilità pubblica che invece pare stia mancando alla Giunta e al sindaco».
La lettera «Dopo la scelta dell’Amministrazione Comunale di alcuni mesi fa, di privatizzare completamente il servizio di refezione scolastica del Comune, abbiamo dimostrato la nostra contrarietà e abbiamo avuto modo di dire anche le motivazioni per cui eravamo e siamo contrari ad una scelta del genere. Nonostante questo abbiamo accettato, nostro malgrado, questa decisione che durerà nei prossimi tre anni a venire, ratificata anche dal Consiglio Comunale. Per questo motivo abbiamo incontrato, alcune settimane fa, anche l’assessore Donatella Fantozzi, alla quale abbiamo avanzato ufficialmente la nostra richiesta in merito, richiesta che oggi, con questo appello vogliamo estendere anche a tutti voi, perché, utilizzando il vostro ruolo possiate, se vorrete, darci una mano a sostenere il nostro appello».
«L’appello che lanciamo è quello di non smantellare i due centri cottura di Stagno e Vicarello, ma di chiuderne le porte, far finta che queste non esistano, per eventualmente tornare a riutilizzarle in caso di esperienza negativa di privatizzazione. Come abbiamo avuto modo di spiegare già nei nostri documenti, questa scelta, che dal punto di vista economico può sembrare vantaggiosa, in effetti nasconde ed ha tutta una serie di aspetti negativi per cui alla scadenza del bando, o prima in caso di bisogno improvviso, ci sia la possibilità di ri-pubblicizzare questo importante servizio rivolto ai nostri bambini e ragazzi. Alla fine di questo mandato amministrativo mancano circa due anni, la nuova Amministrazione che si insedierà nel giugno del 2019 p.v. dopo appena un anno potrà decidere se proseguire questo tipo di servizio privatizzato oppure tornare su un servizio tutto interno all’amministrazione, oppure misto che possa dare più garanzie ai nostri piccoli cittadini e ai loro genitori».
«Per questo, in senso di rispetto per chi verrà ad amministrare questo territorio, chiunque essi siano, lasciare le condizioni che questa Amministrazione ha trovato e nelle quali ha potuto liberamente scegliere. Garantire la possibilità di scegliere in condizioni di tranquillità senza dover programmare ingenti investimenti strutturali o per non dover per forza reiterare una scelta obbligata e non condivisa. Capiamo che dal mondo della scuola potranno arrivare richieste di ulteriori spazi didattici, ma in fin dei conti questa convenzione durerà appena tre anni e che comunque rispetto alle continue richieste che arrivano dai plessi scolastici si potrebbero accontentare solo due plessi in totale. Chiediamo quindi di non smantellare i due centri di cottura comunali, non svendere le attrezzature e non modificare quegli ambienti che per anni hanno rappresentato un fiore all’occhiello per le Amministrazioni Comunali, anche per l’attuale, fino a qualche anno fa».
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