L’editoriale Questo mese la sfida a due per il congresso del PD colligiano. Adelio Antolini e Delia Menicagli si contendono la poltrona di segretario dell’Unione Comunale del partito. Varie le date degli appuntamenti elettorali nei singoli circoli di frazione: in ognuno di essi si eleggeranno delegati a sostegno dell’uno e dell’altro candidato. Chi sarà riuscito a far eleggere più delegati verrà “incoronato” segretario territoriale la sera del 21 novembre. Chi fra voi lettori non vota PD potrà pensare “la cosa non mi riguarda“. Non è così.
Le stanze dei bottoni Il PD, sicuramente fino alle prossime elezioni amministrative (quel che accadrà alla prossima tornata elettorale nessuno può saperlo), rappresenta l’unica forza di governo sul territorio colligiano: è maggioranza monocolore in Giunta e ovviamente ha la maggioranza dei seggi in Consiglio Comunale. Insomma, è un partito che siede comodamente nelle stanze dei bottoni. Con piacere per chi vota PD, meno per chi non lo vota: ma tant’è. Ed è per questo che la sfida congressuale riguarda tutti.
Che rapporto tenere con le varie realtà del territorio? Essendo due persone diverse (Delia Menicagli e Adelio Antolini) e soprattutto essendosi candidati l’uno in alternativa dell’altra e viceversa, è più che verosimile pensare che ognuno di loro due avrà una propria linea. In gioco non c’è solo una poltrona di partito, ma il futuro di un territorio.
La posta in gioco Il modo di intendere la politica, i rapporti con le realtà del territorio (cittadini semplici, associazioni, Pro Loco, comitati, professionisti, etc…), con i circoli di frazione e con le altre forze politiche… è in gioco tutto questo in questa tornata elettorale interna. E, altrettanto importante, sarà come l’uno o l’altra intenderà porsi nei confronti della Giunta, dell’apparato politico-amministrativo: quale concezione animerà Adelio Antolini e quale Delia Menicagli? Come concepiranno tutto questo? Come intendono entrambi il partito? Come una realtà che deve dare un indirizzo politico alla Giunta o al contrario come un qualcosa che funga da megafono per quanto già deciso in Giunta? Nell’ambito di questa campagna congressuale entrambi i candidati avranno senz’altro modo di chiarire questi aspetti. Una cosa è certa: la partita è tutt’altro che interna; da questo appuntamento dipende (almeno fino al 2019, ma anche per il post: la nuova segreteria deciderà il prossimo candidato sindaco) il futuro di noi tutti.

La consigliera di Guasticce è la candidata ufficiale del sig Sindaco, con cui intraprende divertenti siparietti in consiglio comunale. Questi dibattiti hanno come unico obiettivo quello di rinforzare l’immagine del partitone e sono sicuramente lontani dai bisogni della gente. Soprattutto sui temi ambientali e della salute.
L’altro candidato è quasi un perfetto sconosciuto, questo sicuramente gli fa onore in quanto finora ha fatto meno danni dell’altra candidata e ha quindi una immagine molto più indipendente dai poteri forti locali
Come tutti sappiamo, grazie agli appoggi, purtroppo la consigliera di Guasticce vincerà. Nient’altro da dire ahimè.
Condividendo quello che dice Diego nel suo editoriale, cioè che “Il PD, sicuramente fino alle prossime elezioni amministrative…rappresenta l’unica forza di governo sul territorio colligiano” e che in gioco c’è “Il modo di intendere la politica e i rapporti con le realtà del territorio” mi auguro dal più profondo del cuore che le 237 persone aventi diritto al voto (il numero di tesserati del partito a livello locale, come riportato su Collenews in un altro articolo) votino con la testa e soprattutto con cognizione di causa:
Anche perché di battute e siparietti ne abbiamo già visti fin troppi…
Caro direttore, sa qual’e è il futuro di tutti noi? Esattamente quello di adesso, cioè il nulla.
Una cosa dobbiamo riconoscerla all’attuale maggioranza PD colligiana: l’assoluta immobilità. ” chi non fa non falla”.
Cosa crede che possa fare una Delia Menicagli qualsiasi una volta eletta?
Si scontrerà come tutti con l’apparato politico e si adatterà se vorra sopravvivere, altrimenti dovrà dimettersi, ma la vedo dura, la chimera di una poltrona è forte.
PD ALLA FRUTTA!!!!
La.Menicagli non é stata neppure buona a farsi rispettare da Albizzati. Lei ha venduto il paese, irrimediabilmente ferito da questo cantiere di cemento indelebile per chi arriva da stagno. Aveva chiesto pochi passaggi sulla ss555 e posti di lavoro. Non ha ottenuto niente di questo. E vogliamo vedere chr a breve ci sara anche piu inquinamento? Vergogna Delia. Vergogna