Collesalvetti Venerdì 25 agosto si è riunita la 1° Commissione Consiliare Permanente del Comune di Collesalvetti, “Uso e Assetto del Territorio-Politiche Ambientali”. All’ordine del giorno la situazione dell’incendio sviluppatosi presso l’azienda agricola di Grecciano e l’ordinanza contingibile ed urgente contenente prescrizioni in tema di prevenzione incendi emessa dal sindaco Bacci. Nella seduta della Commissione sono stati riassunti gli eventi in questione. In un comunicato stampa il Comune fa il punto della situazione.
“Su proposta del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Livorno – si legge nella nota del Municipio – il sindaco di Collesalvetti ha provveduto, di concerto con la Prefettura, all’emissione dell’ordinanza sindacale n. 10 del 21/08/2017, avente per oggetto Misure di sicurezza a tutela della pubblica incolumità della popolazione. Ordinanza contingibile ed urgente contenente prescrizioni urgenti ed essenziali. Ordinanza, questa, nella quale si rimettono prescrizioni urgenti ed essenziali in tema di prevenzione incendi. Le conseguenze dell’incendio, in fase di esaurimento, sono probabilmente causa delle segnalazioni pervenute dalle zone limitrofe di Vicarello”.
“Il Comune – si legge ancora nel documento – ha chiesto l’intervento di Arpat per valutazioni di competenza di carattere ambientale. Arpat ha registrato fumi residui di medio-bassa intensità caratterizzati da odori caratteristici dovuti alla combustione del materiale vegetale (odore acuto di legno bruciato) con assenza di odori di altra natura o che indicassero la combustione di altre tipologie di materiali o sostanze”.
“L’azienda – scrivono nero su bianco dal Municipio – nelle more dell’ordinanza sindacale, ha messo in atto alcune attività: i cumuli incendiati sono stati ricoperti di inerte per impedire la ripresa della fiamma. La combustione è quindi contenuta in carenza di ossigeno all’interno dei cumuli mantenendosi attiva fino al completo esaurimento del materiale combustibile. Questa modalità operativa, concordata con i Vigili del Fuoco, appare la più congrua in relazione ai quantitativi di materiali presenti, in quanto lo smassamento dei cumuli per introdurvi acqua determinerebbe la riossigenazione della combustione con conseguente ripresa dell’incendio. È previsto l’esaurimento della massa comburente in tempi brevissimi“.
“La superficie dei cumuli – si legge in conclusione del comunicato – è costantemente soggetta a bagnatura per mantenere bassa la temperatura e limitare le fuoriuscite di fumi dai cumuli in combustione. Conseguentemente al sopralluogo Arpat è stato incrementato il numero degli erogatori d’acqua per mantenere la superficie bagnata. La lista delle azioni intraprese è stata inoltrata da parte dell’Amministrazione Comunale ai competenti Vigili del Fuoco. È stata ulteriormente interessata Arpat, come richiesto anche in commissione, sulle modalità di utilizzo dei residui della combustione (ceneri) e per le acque utilizzate per lo spegnimento dell’incendio, se possono avere interferenza con le acque superficiali o con la falda. La necessità di eventuali approfondimenti di carattere sanitario, oltre a quelli già svolti da parte dell’Arpat, è stata sottoposta all’Azienda Usl”.
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