Collesalvetti Rifondazione Comunista Collesalvetti lancia l’allarme sul «dramma sociale» del lavoro sul territorio colligiano. I comunisti, pur rilevando l’assenza di grandi vertenze aziendali, pongono lo sguardo sulla situazione della piccola e media impresa: «si rischia di esprimere numeri altissimi di disoccupati anche a Collesalvetti». Sparano a zero sulla «storiella delle assunzioni che stanno aumentando grazie al Job’s Act» e rilanciano la necessità di provvedimenti concreti, «non solo promesse e passerelle romane per gli amministratori toscani». Infine, Rifondazione rilancia infine il cavallo di battaglia della Sinistra: il «supporto pubblico in economia che possa determinare una ripresa seria» e l’urgenza di creare posti di lavoro.

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La riflessione dei comunisti è affidata ad una nota. Vi si legge: «Se ci sono oltre 33.000 lavoratori disoccupati nella Provincia di Livorno, il Comune di Collesalvetti sicuramente esprime la sua triste quota e se è altrettanto veritiero che il territorio di Collesalvetti non ha, ad oggi, grandi vertenze aperte, come Piombino o Livorno, la sommatoria di tante piccole e medie imprese in difficoltà sul nostro territorio, rischia di diventare un vero dramma sociale. Il nostro territorio fortunatamente, non esprime grandi vertenze aziendali o grosse crisi , ma questo non vuol dire che il nostro Comune sia una isola felice, anzi, tutt’altro. La sommatoria, infatti, di un’intera costellazione di piccole e medie imprese che si diramano dal logistico al manifatturiero, che oggi hanno chiuso o vivono in una situazione di drammatica crisi, rischiano paurosamente di arrivare ad esprimere numeri altissimi di disoccupati anche a Collesalvetti».

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«Alla storiella che le assunzioni stanno aumentando grazie al Job’s Act, divulgata su tutti i media nazionali, oramai non ci crede più neanche chi l’ha creata. A rimetterci come sempre sono i soliti, cioè i lavoratori che vengono trattati in maniera peggiore dei “sacchi di patate”, come ha detto il presidente della Toscana, Enrico Rossi, visto che gli sono stati deturpati tutti i diritti o fanno in maniera che gli vengano tolti licenziandoli per poi riassumerli appunto sotto Job’s-Act. Una rete infinita di lacci e lacciuoli, regole e regolette, che hanno decretato la fine per molte piccolissime, piccole e medie realtà e la sopravvivenza dei grandi gruppi che, in molti casi, hanno delocalizzato a loro volta gli stabilimenti, là, dove la manodopera ha prezzi minori. La sommatoria però di posti di lavoro persi anche qui da noi dà numeri tantissimi, a centinaia: rischiano di determinare un bilancio sociale a Collesalvetti drammaticamente negativo».

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«Chiediamo a chi amministra il nostro territorio di prendere consapevolezza che non ci sono solo le grandi vertenze sui territori degli altri comuni, ma situazioni minori che tutte assieme producono quasi gli stessi risultati. Facciamo notare che questo trend negativo oramai va avanti da diversi anni e non accenna a fermarsi. Servono provvedimenti concreti, non solo promesse e passerelle romane per gli amministratori toscani. C’è bisogno di una seria legge anti delocalizzazione, come quella presentata da SI Toscana a Sinistra nelle settimane scorse; occorre agevolare gli investimenti, serve un supporto pubblico in economia che possa determinare una ripresa seria e soprattutto serve creare posti di lavoro, di cui la nostra provincia ed il nostro comune hanno un immenso bisogno».

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