Collesalvetti Se ne era già vociferato, ma domenica è arrivata la conferma da parte dell’assessore alla cultura Donatella Fantozzi, proprio su quel palco scenico e alla presenza della figlia Susanna: la Sala Spettacolo di Collesalvetti sarà intitolata a Dino Formichini, il tenore guasticciano scomparso nel marzo 2016 che ha cantato al Metropolitan di New York e in altri prestigiosi teatri, vera e propria gloria colligiana nel mondo. Nel maggio del 2015 l’ultima apparizione pubblica di Dino fu proprio alla Sala Spettacolo di Collesalvetti, dove fu ospite d’onore, nellìambito del talent show di Open Opera, che fonde in un unico format nuovi giovani talenti con le grandi voci del passato (leggi qui).
L’annuncio è stato dato proprio durante il primo Gala di Open Opera della stagione colligiana, domenica 26 febbraio, dedicato al compositore livornese Pietro Mascagni. Quattro gli artisti che sono saliti sul palco ad esibirsi: il tenore Stefano Cresci; il soprano Rosa Pérez Suárez; il mezzosoprano Marta Leung e il baritono Michele Pierleoni. Tutti accompagnati al pianoforte dal M° Eugenio Milazzo. Ad introdurre la serata, l’agente di relazioni pubbliche per artisti lirici e critico musicale Nicola Lischi, che solitamente nelle serate di Open Opera siede in giuria, che ha elogiato il format del talent show colligiano della Lirica, parlando di «un’idea geniale di Mario Menicagli e Ubaldo Pantani che avvicina la gente all’Opera, che è la perla della nostra cultura».
I quattro artisti, dal canto loro, si sono cimentati nel repertorio mascagnano a tutto campo; arie e duetti tratti dalle Opere più famose del compositore verista (come Cavalleria Rusticana dalla quale sono eseguiti 4 brani e L’Amico Fritz in egual misura) ai titoli meno conosciuti come Zanetto, Le Maschere e Lodoletta. Degna di rilievo, la voce di Michele Pierleoni, ben impostata, calda e voluminosa. Un baritono abile anche scenicamente, che nell’aria di Tartaglia ha dato grande prova di saper coniugare buona vocalità e interpretazione scenica. Buone capacità di immedesimazione nel personaggio anche in Rosa Pérez Suàrez, così come degna di rilievo è stata la performance di Stefano Cresci negli acuti abbastanza impervi della vocalità tenorile mascagnana e quella di Marta Leung.
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