Guasticce Una nuova attività produttiva non inquinante della durata minima di 2 anni per la quale c’è già la commessa. È quanto dovrebbe sorgere a breve, previa approvazione da parte del Comune della relativa variante urbanistica, nel parco a servizi di Guasticce (l’area alle porte del paese, subito dopo la rotatoria, lato Stagno). Un’attività, questa, che comporterà l’assunzione di nuovo personale: 15 persone saranno reperite fra i residenti del Comune di Collesalvetti. Ma chi fa capo a questa nuova attività? Qual’è la storia di questo gruppo imprenditoriale? E quali attività si andranno a svolgere nel sito di Guasticce? E, per le assunzioni, quali figure professionali si vanno cercando? Collenews ha intervistato l’ingegner Luca Albizzati, 30 anni, titolare dell’azienda assieme ai suoi familiari.
Albizzati, quali sono le attività del vostra società?
«Dell’Albizzati Group fanno parte la Albizzati SPA, la Alex – Sistemi SPA e Eudosia Sistemi».
In quali settori operate?
«Lavoriamo nell’ambito della progettazione e realizzazione di impianti per centrali turbogas; ma Albizzati Spa vanta un’approfondita esperienza anche nel settore oil and gas, del chemical e, nell’ambito del power, sviluppiamo una tecnologia per centrali all’avanguardia. Progettiamo e costruiamo camere iperbariche, recipienti a pressione, serbatoi di accumulo e tubazioni».
Da quanto sono presenti sul mercato le vostre aziende?
«Come società, è da più di 45 anni che siamo sul mercato. Una realtà, questa, fondata da nostro padre. L’unità operativa di Guasticce c’è dal 2008».
Come nasce la vostra vocazione imprenditoriale?
«L’azienda nasce come pura carpenteria metalmeccanica: costruivamo, all’inizio, trasformatori elettrici ad olio, poi c’è stata un’evoluzione negli anni con nuove attività: impiantistica, fino ad arrivare ai giorni d’oggi in cui offriamo un prodotto chiavi in mano, completo. Il nostro lavoro non ha produzione a catalogo, ma ogni prodotto è sviluppato sulla base delle esigenze del singolo cliente, uno dei nostri punti di forza».
Su Guasticce ci può specificare che attività andrete a svolgere?
«Il progetto è legato ad un impianto di raffinazione all’estero per il quale dobbiamo realizzare dei moduli di grosse dimensioni, fino a 9 metri x 35. Questo tipo di lavoro ci ha portato a svolgere quest’attività nel territorio di Guasticce sia per lo spazio disponibile che c’è che per la vicinanza al porto. Questi moduli che andremo a realizzare per questa raffineria estera consisteranno in sale controllo, il punto di comando dove vengono raccolti i segnali di allarme della raffineria».
Le 15 assunzioni che avete annunciato fra i residenti nel Comune di Collesalvetti sono eventuali o sicuramente 15 fra gli assunti saranno della zona?
«Sì. Il progetto diventerà operativo da febbraio-marzo. Una squadra specializzata si trasferirà da Milano, ma dovrà essere integrata con del personale locale, che potrà arrivare fino a 20 persone».
Quali figure professionali cercate?
«Per la parte produttiva: saldatori, manovali, ma anche operatori della qualità e dei collaudi e ancora, centralinisti, impiegati di segreteria. Cerchiamo anche esperti di impiantistica elettrica. Figure professionali un po’ di tutti i i tipi, insomma. Ci sarà peraltro una squadra che farà formazione e affiancamento al personale neoassunto».
Come si potrà partecipare alla selezione?
«Prepareremo, dopo il 9 gennaio, una lista delle figure richieste e la renderemo nota».
La vostra commessa, in virtù della quale avvierete questa nuova attività sul territorio colligiano, ha durata di due anni. Ritiene verosimile un suo prosieguo e dunque una progettualità di più ampio respiro anche per gli assunti?
«Questo progetto durerà fino a fine 2018, ma è la prima fase di un progetto più grande: la speranza, anche nostra, è di un prosieguo. Insomma, miriamo a tenere attivo il sito di Guasticce anche oltre questa commessa. Siamo già partecipando a bandi e gare per progetti futuri. È nostra intenzione continuare a lavorare nella zona di Guasticce per la lavorazione di moduli di grosse dimensioni. Oltre alla dimensione occupazionale diretta, un altro aspetto positivo è tutto l’indotto che questo progetto porterà sull’area di Guasticce: ci sarà infatti un’attività di collaudo e si parla di 70/80 persone che verranno dall’estero a Guasticce. Persone che, nel territorio colligiano, dovranno trovare una sistemazione per mangiare e dormire».
Voi avete anche altre attività in altre zone d’Italia, ce le può descrivere?
«Abbiamo tre siti produttivi in provincia di Milano, in area sub-urbana, più il sito di Guasticce, appunto. Anche nei siti milanesi ci occupiamo di costruzione di moduli, ma anche di condotti di aspirazione e scarico per le turbine del gas. Insomma, tutti i siti produttivi rientrano nello stesso settore».
Le va di presentare sé stesso e la sua famiglia ai lettori di Collenews?
«La nostra è un’attività a conduzione familiare, il nostro obiettivo è soddisfare il cliente sempre e portare la bandiera dell’Italia all’estero per i grandi progetti. In questo di cui stiamo parlando eravamo gli unici italiani in gara; ci siamo cimentati con aziende di Paesi Arabi e Corea. A noi piace evidenziare che il nostro intento è rendere e mantenere operativo questo sito: grande opportunità per l’area di Guasticce».
“Il progetto diventerà operativo da febbraio-marzo. Una squadra specializzata si trasferirà da Milano, ma dovrà essere integrata con del personale locale, che potrà arrivare fino a 20 persone”
Tutto deciso quindi. Stesso film della centrale a biomasse. Cittadini presi in giro un’altra volta (ce lo meritiamo, subiamo tutto senza muovere un dito e ci facciamo infinocchiare come indigeni con l’anello al naso e sorridiamo pure).
Si accettano scommesse su come andrà a finire…. Grazie giunta per aver rovinato anche l’ultimo dell’anno. Sarà un pessimo 2017 (per noi ovviamente, voi invece andate per la vostra strada e ci asfaltate, questa volta anche in senso letterale, senza porvi alcun problema morale, etico o ambientale). Ma quando e se i cittadini si sveglieranno sarà decisamente troppo tardi. La stampa poi non ci aiuta a vedere le cose in modo oggettivo, ma si sa, così va in Italia anche se a parole tutti si lamentano per questo.
Neanche il pudore di aspettare il cambio di destinazione d’uso delll’area!!!Che bel rispetto del ConsiglioComunale……e poi, di grazia, perche’ non chiamarli “capitani coraggiosi” come Berlusconi con gli imprenditori (sic) che salvarono, bonta’ loro , Alitalia…
Che bravi i nostri amministratori, quello che dovrebbe stare nell’Interporto lo vogliono nell’Area Servizi, anche in spregio al P. Strutturale e all’Interporto propongono Ikea! Urbaisti da dopolavoro…….
Sig. Pinto purtroppo sanno benissimo cosa fanno creda a me….