Stagno Francesco Domenici, 27 anni compiuti pochi giorni fa, è uno stagnino che da diversi mesi lavora a Colonia (in Germania) come steward presso una compagnia aerea internazionale. La sua è la storia di un ragazzo che dalla frazione più grande del Comune di Collesalvetti è dovuto volare fino in Germania per trovare un impiego. Come ha trovato questo lavoro? E il suo caso è sintomatico di quella crisi del lavoro che attanaglia l’Italia già da diversi anni? Come si vive in Germania, com’è la gente? E i redditi come sono? E la mentalità? Collenews lo ha intervistato.
Francesco, dall’Italia alla Germania… per andare a fare quale lavoro?
«Lo steward o, come si dice in gergo, cabin crew».
Come hai trovato questo lavoro?
«Molto banalmente ho risposto ad un annuncio pubblicitario che ho trovato sul giornale».
In Italia dunque hai trovato crisi, non riuscivi a trovare un impiego?
«Se sia una crisi o no, non saprei dirlo. Posso raccontare la mia esperienza: ho mandato molti curricula, sia in formato lettera sia digitale ad aziende che dicevano di cercare personale, ma non ho mai ricevuto risposte, se non le classiche preimpostate “Abbiamo salvato il tuo curriculum, ma al momento non hai i requisiti che cerchiamo”…».
Che titolo di studio hai?
«Sono diplomato all’ITI e a breve sosterrò la tesi di laurea in economia e legislazione dei sistemi logistici».
Quindi hai portato avanti parallelamente studi e lavoro?
«Sì, nell’ultimo periodo è esattamente quello che ho fatto».
In Germania, che tipo di ambiente (sociale e economico) hai trovato?
«La cosa che per prima balza agli occhi quando un italiano va in Germania è il comportamento molto diverso rispetto a quello degli italiani».
Sotto quale aspetto?
«A costo di cadere un po’ negli stereotipi, definirei i tedeschi freddi ed efficienti. Un esempio banale: i trasporti pubblici spaccano il secondo. Spesso per lavoro prendo l’autobus, così come per andare a fare una passeggiata in città prendo il treno. Se il mezzo deve passare a quell’ora, a quell’ora passa. E ancora: le strade sono pulite; se vengono sporcate la mattina, la sera sono nuovamente completamente ripulite».
É questione di politica, politici tedeschi versus politici italiani, oppure è la mentalità italiana che si scontra con quella tedesca?
«Credo che sia essenzialmente una questione culturale. Quando prendo i mezzi pubblici alle 5 del mattino, ma anche alle 8, autobus e treni sono pieni di persone, ma non si sente volare una mosca. Questo certo significa anche che non si sente nemmeno un “ciao” o un “buongiorno”. Niente. Il silenzio. Le persone guardano il cellulare o si guardano intorno. Non si sente un rumore, se non quello del treno stesso. Le prime volte sinceramente questo mi inquietava, abituato ad un atteggiamento più caldo di a parenti e conoscenti. Là è tutto più freddo ed efficiente».
Da quanto tempo lavori in Germania?
«A novembre sarà un anno».
Come sono là le retribuzioni rispetto all’Italia?
«Considerando che in Italia non ho mai avuto uno stipendio, mi sembra problematico il confronto. Quello che posso dire è che con lo stipendio che percepisco in Germania riesco a pagare l’affitto, le varie spese necessarie per vivere e riesco a tornare in Italia due volte al mese. Oltre a questo, riesco pure a mettermi dei soldi da parte per il futuro. Quindi, direi che in Germania le retribuzioni sono dignitose».
(segue prossimamente la seconda parte dell’intervista)
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Ciao, penso che le regole tedesche sono molto più importanti e difficili da imparare rispetto alla lingua tedesca per chi proviene da una cultura della raccomandazione e dello sfruttamento del territorio come quelle del comune di Collesalvetti….
Le regole in Germania sono importantissime: rispettare le file agli sportelli o in qualunque altro luogo, fare correttamente la raccolta differenziata, avere rispetto delle cose e del suolo pubblico, e tutto ciò non lede la libertà personale sono la base della società tedesca.
Il tedesco è una lingua per niente simile all’italiano, la mia esperienza è che non è facile da imparare, ma nulla è impossibile con un po’ di buona volontà. Ne vale la pena, i tedeschi, che per mia esperienza sono molto ospitali (vivo per buona parte del mese in renania) riconosceranno questo tuo sforzo. A me è servito guardare la TV in lingua tedesca. La Germania è un paese in cui vale ancora la pena abitare anche se lo scandalo volkswagen ne ha offuscato l’immagine. La politica, il rispetto per le persone e per l’ambiente sono la punta di diamante di questa società. Certo il clima è quello che è… ma ci sono voli diretti da Monaco su Firenze e treni low-cost che da Monaco giungono fino a Bologna (e poi in poco più di un’ora sarai in zona livorno). In bocca al lupo.
Freddi ed efficienti, anche nello”scandalo volkswagen” e nello” scandalo siemens”.
Fanno le cose in grande.
Cercate su internet i virgolettati sopra e verete quanto sono rispettosi delle regole.
certo, se in Germagna state meglio che in Italia chi ve la fa fare a tornare?