collenewsL’editoriale “Disponibilità a confrontarsi con il Comitato, non solamente sulla questione specifica (dell’impianto a biomasse di Guasticce, ndr), ma anche su quanto si ritenesse necessario, con spirito di piena collaborazione, nell’esclusivo interesse della comunità colligiana”. É l’intento conciliante messo nero su bianco dall’Amministrazione Comunale colligiana all’indirizzo di Collesalviamo l’Ambiente.

 

Un’occasione di confronto, in Municipio, c’era già stata, ma Collesalviamo l’Ambiente aveva criticato gli “incontri in stanze chiuse o organizzati con modalità ed orari poco idonei a favorire la partecipazione, magari utilizzando tecnici come scudo dietro cui nascondere scelte politiche”. Botta e risposta. Un dibattito organizzato nell’ambito della Festa de l’Unità di Collesalvetti fra esponenti PD e rappresentanti del Comitato, ma poi annullato dagli stessi organizzatori. “Una decisione imbarazzante perché fa sorgere il dubbio che il ripensamento del direttivo del circolo possa essere stato in qualche modo suggerito dall’alto”, così Collesalviamo l’Ambiente. Botta e risposta. “Provvederemo in futuro ad organizzare un incontro sul tema in un clima di maggiore serenità con tutti i soggetti interessati, seguendo gli stessi principi che ci siamo prefissi”, aveva scritto il circolo colligiano del PD in una nota. “Appare quanto meno contraddittorio invitare a superare la barriera dei social network e le liti da tastiera a favore di incontri reali tra le persone e poi annullare proprio un’occasione di scambio diretto di opinioni”, la replica del comitato. Botta e risposta. Sono solo alcuni degli scambi di battute fra Amministrazione Comunale e/o Partito Democratico da un lato e il comitato Collesalviamo l’Ambiente dall’altro.

 

Come se ne esce? In questo caso, almeno sulla carta, la soluzione non differisce molto dalla terapia di coppia: venirsi incontro a metà strada, non credendo che la propria posizione sia la “verità assoluta ed incontrovertibile”. Già, sulla carta. Perché in questo caso specifico si ha da un lato un’Amministrazione Comunale che si sente giustamente legittimata dal voto popolare (in ogni caso, ogni tanto, qualche “referendum” male non fa), che – come tutte – non ama certo sconfessare il proprio operato e infine che deve districarsi fra il mare magnum di normative di vario rango (ivi compreso il sempre complesso aspetto dell’interpretazione, che è un universo sconfinato a sé stante). E dall’altro c’è un comitato che si sente investito di una missione sociale sul territorio colligiano e che, nel merito delle questioni ambientali, non intende retrocedere di un millimetro. Se dunque, sulla carta, dall’impasse si esce come escono da situazioni di conflittualità marito e moglie, qui il caso è diverso, almeno nella sostanza.

 

Capitolo diverso è invece la forma. Non il merito, ma il metodo delle cose. Questo è un terreno su cui è possibile venirsi incontro. Su questo versante, si può fare tanto. Più dibattito pubblico e trasparente c’è, sicuramente meglio è. Una testata giornalistica come è Collenews non può che auspicare questo, ma il dibattito franco, rispettoso ed aperto rappresenta anche quel mezzo (il metodo, appunto) attraverso cui i due “litiganti” vengono a confronto. Un confronto che se vede apertura da ambo i lati può essere arricchente per entrambi. Insomma, un beneficio per chi fa informazione, ma anche per le stesse parti in causa. E sicuramente per il pubblico che ascolta. Va da sé, dunque, che il dibattito annullato alla Festa de l’Unità Collesalvetti rappresenta un’occasione persa (ma si può rimediare). Anche perché senz’altro, per i rapporti che intercorrono fra coloro che dovevano fare da relatori e fra loro e il moderatore, quel dibattito non sarebbe sicuramente degenerato. Molto probabilmente sarebbe stato “acceso”. Ma questo non è affatto un male e non significa affatto “irrispettoso”.

 

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