Collesalvetti Ieri mattina, con firma davanti al notaio, il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci assieme ai sindaci degli altri Comuni soci, ha conferito in Reti Ambiente le quote di proprietà detenute in REA dal Comune di Collesalvetti.
«Un momento molto importante che avvicina l’entrata in funzione di una gestione del ciclo dei rifiuti che potrà finalmente vedere omogeneizzati i servizi in 4 Province, attraverso una filiera virtuosa ed autosufficiente. Da evidenziare anche il superamento dei tanti inutili e dannosi campanili che produrrà come immediato beneficio il superamento dei costosi CDA delle tante aziende fino ad oggi presenti, e che a breve diverranno solo un ricordo», ha commentato a margine della firma il sindaco Bacci.
Il dibattito Nel dicembre scorso, l’atto del Consiglio Comunale attraverso il quale fu deliberato l’affidamento a Reti Ambiente della gestione dei rifiuti. In quella sede l’assessore Andrea Crespolini spiegò che «noi in questo percorso avremo una percentuale minima di circa l’1% all’interno di Retiambiente». La decisione si scontrò però sin da subito con la contrarietà del Movimento Cinque Stelle. «Secondo noi ATO Toscana Costa – così il consigliere Ettore Fiaschi nella seduta del dicembre 2015 – è una struttura che comporta diverse criticità, a svantaggio dei cittadini. In Retiambiente il 45% delle quote andrà ad un socio privato. Inoltre questa società non ha ancora uno statuto sociale definitivo. Il Comune di Collesalvetti sarà presente per l’1,13% del capitale sociale. Con questi numeri, peraltro, mi sembra non sia nemmeno possibile entrare nel Consiglio di Amministrazione». Fiaschi criticò anche «l’ennesima esternalizzazione di un servizio di preminente interesse per la comunità, che potrebbe fare il Comune stesso».
Di tutt’altro avviso fu Maurizio Scatena (PD) che parlò di «una razionalizzazione complessiva del sistema di raccolta dei rifiuti», pur precisando che «servirà una grande attenzione da parte delle Pubbliche Amministrazioni». Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo PD Fabio Iannone che nella seduta del dicembre scorso di disse convinto del percorso di Retiambiente.«Le dimensioni ottimali per la gestione dei rifiuti – rilevò il capogruppo PD – non sono né la nostra, troppo piccola, che non permette economie di scala, né quella troppo grande come quelle delle città di Roma o Napoli. Le gestioni ottimali sono quelle di dimensioni medio-grandi: fra i 700.000 e il milione di abitanti». A Iannone replicò però il capogruppo Cinque Stelle Daniele Rossi. «Con un privato al 45% contro il restante CDA con quote infinitesimali come la nostra non c’è nessun margine di trattativa. Il privato stravince su una rete di Comuni con quote così piccole, soprattutto se questi Comuni non hanno il medesimo colore politico. Il privato spinge e il pubblico è più debole e su questo esprimiamo perplessità». Dal canto suo, invece, il sindaco Bacci fin da subito ribadì la bontà di questa scelta.
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