20160103_142031Guasticce C’è chi fa le cose in maniera minimale, essenziale, e chi invece la fa in grande. Piero Valeri, 70 anni, guasticciano doc, per 40 anni portalettere nel paese dove è nato, appartiene sicuramente alla seconda categoria. Quello che ha allestito nel suo giardino, è davvero un presepe monumentale.

 

Piero, di famiglia cattolica, la passione per il presepe ce l’ha avuta fin da quando era ragazzo. All’inizio chiaramente il presepe che faceva era piccolo, poi, nel tempo, è diventato quello che è oggi. Anche perché crescendo le sue possibilità economiche sono aumentate, ma anche un’altra sua passione ha contribuito a ciò che il suo villaggio della natività è oggi. Lo storico postino del paese, infatti, da tempo organizza viaggi in giro per il mondo e questo lo ha portato a visitare in prima persona varie regioni d’Italia e anche altre nazioni.

 

Piero Valeri

Piero Valeri

Ed è proprio girando il mondo che Piero ha avuto modo di vedere altri presepi ed acquistare dei pezzi per il suo, alcuni perfino di valore, acquistati da artisti di fama in Puglia e Campania (dove la dimensione del presepe è molto sentita), ma anche in Vietnam. Il suo, in realtà, non è un presepe unico, bensì un assemblaggio di tanti presepi in uno. Cosa per la quale occorre tempo, ma non tantissimo. Piero impiega due settimane ad allestirlo (e per giunta a scappa-tempo). Più impegnativo è il circuito elettrico delle luci e delle statue dinamiche, come le lavandaie alle prese con il lavaggio dei panni.

 

Numerosi, a centinaia, i guasticciani che, soprattutto il giorno di Natale, vanno a vedere questo presepe che già da 6 anni addobba a festa il giardino di Piero. Dove i paesani che lo vogliono possono entrare: «i miei cancelli spesso sono lasciati aperti, chi vuole può venire a vederlo». Per Piero, tuttavia, non solo una passione pratica, estetica. Il presepe ha per lui, come dovrebbe essere ovvio, un significato religioso ben preciso. «Specie in questo periodo difficile per il mondo come questo, il presepe rappresenta un segno di luce; la venuta al mondo di Nostro Signore, un segno di pace, di fratellanza».

 

In genere Piero questo presepe lo tiene allestito anche oltre all’Epifania perché molti ragazzi continuano a venire a vederlo, anche con la scuola. «Vorrei che questa iniziativa, questa mia passione, fosse seguita anche da altri perché in un mondo in cui siamo sempre più solo dei numeri, in cui si perdono i valori, anche il ritrovarsi per venire a vedere una cosa come questa con la famiglia rappresenta una cosa piccola, ma importante».

 

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