Stagno A due giorni dalla riunione sulle criticità idrauliche all’Interporto il Movimento 5 Stelle esterna la sua impressione. E lo fa con un comunicato. «Noi c’eravamo martedì alle 17:30 all’Interporto – si legge nel documento – noi che non eravamo a lavoro, noi auto muniti o con un motociclo superiore a 150cc. Quindi non eravamo moltissimi. Inoltre lo spettacolo non è stato neppure entusiasmante: una replica, l’ennesima, del solito balletto di responsabilità tutto italico per cui alla fine il colpevole è sempre chi è assente: in questo caso la Regione, la ditta che non ha terminato i lavori e, addirittura, la sfortuna che ha fatto sì che piovesse così tanto».
«Quello che davvero in queste occasioni fa cadere le braccia è l’elenco incredibile dei soggetti incaricati di occuparsi di un unico problema o meglio, di prevenirlo. E dopo che il problema non è stato “prevenuto” i soggetti interessati addirittura aumentano. In ogni caso, prima e dopo, la storia non cambia: qualunque cosa succeda, lo ripetiamo, non si potrà mai sapere chi è il colpevole, semplicemente perché almeno per la propria parte, ovviamente sono tutti colpevoli. Cosa ne è uscito da questa riunione?! Promesse e buone intenzioni da parte di tutti gli Enti preposti, quelli presenti. L’Amministrazione (almeno in parte, ma è giusto dirlo) con impegni più puntuali con tanto di scadenze. Staremo a vedere. E, in caso ci fosse bisogno, a ricordare gli impegni presi».
«Abbiamo anche scoperto che il Presidente del Consorzio di Bonifica ha avuto l’acqua in casa pure lui. Il che non ci fa essere proprio ottimisti, ma ci fa pensare che esista una Giustizia. Il dottor Monaco ci ha regalato anche un’altra perla: per parlare del nostro territorio ha premesso che con toponimi come “Stagno” bisogna prevedere che le cose vadano in una determinata maniera. Peccato si sia dimenticato che in Europa c’è una intera nazione con un determinato nome, i Paesi Bassi. Quello che possiamo affermare è che se là avessero avuto la nostra stessa inefficienza da parte degli organi preposti forse si chiamerebbero Atlantide».
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